Associazione Fondazione LUCIANO MASSIMO CONSOLI

7 marzo 2008

Superiora fugge per amore con novizia, accusata di truffa

[ANSA] - Ostuni (Brindisi), 7 marzo

Oggi abita a Bari con la donna della quale si è innamorata, e rischia un processo per truffa. Ma tre anni fa era superiora in un convento di suore ad Ostuni: un convento che lasciò, per amore, insieme a una novizia.

La storia è stata raccontata per filo e per segno dal fratello della ex superiora, ieri, in un'aula di tribunale, ed è riportata oggi dal quotidiano barese 'La Gazzetta del Mezzogiorno'.

Il processo in corso riguarda il fatto che la ex superiora avrebbe fatto acquistare per 82.000 euro ad un fratello disabile, una casa che però sarebbe inutilizzabile perché ricade in un fondo patrimoniale. Il processo è stato intentato da un altro fratello della ex superiora il quale afferma che di fatto la casa è stata comprata perché appartiene ai parenti della ex novizia con la quale è avvenuta la fuga d'amore.

Così ieri il fratello che aveva promosso la causa ha raccontato che un giorno lui e la madre si erano visti comparire dinanzi la sorella, invece che nel castigatissimo abito monacale, “in minigonna, con i capelli alla moda e tinti di rosso”. A loro la ex superiora raccontò - secondo quanto riferisce il quotidiano - che non voleva più saperne del convento perché aveva trovato l'amore. Di qui, i sospetti dell'uomo sull'acquisto di un appartamento inutilizzabile e la testimonianza dinanzi a giudice e avvocati in tribunale.

Della fuga d'amore i magistrati che hanno compiuto le indagini pare non fossero a conoscenza: per questo, sotto processo per truffa sono finiti solo i venditori della casa, e per l'ex superiora è stata disposta l'archiviazione, perché sembrava che anche lei fosse stata ingannata dai venditori. Sulla base di quanto ieri in aula ha raccontato il fratello della ex superiora, però, non si esclude che i giudici possano ritenere che ci sia stata una complicità della donna nell'utilizzazione dei beni del fratello disabile e decidere che anche lei debba essere giudicata.

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