Associazione Fondazione LUCIANO MASSIMO CONSOLI

11 aprile 2008

L'Opinione - Barbara Alessandrini - Scontro sulla laicità tra Ps e Pr

Sembrerebbe proprio che, d’ora in avanti, chiunque voglia sentir dire "qualcosa di laico" dovrà rivolgersi ai socialisti di Enrico Boselli. Una volta sfiorita in malo modo la Rosa nel pugno ed avendo i Radicali scelto di venire inglobati nel Partito democratico, i socialisti hanno pensato bene di mettere le mani a palmi aperti sul terreno laico lasciato libero dagli ex compagni assimilati dal tuttovoro Veltroni. E Boselli non ha perso tempo ad impostare l’intera campagna elettorale sui leitmotiv della laicità dello stato, cui tutti gli altri partiti hanno impietosamente messo il silenziatore. Difficile credere che la partita tra socialisti e Radicali si concluda così, con un ognuno per la propria strada, proprio perché le ultime apparizioni pubbliche di Boselli confermano che la strada da solcare è la stessa per entrambi e, dati i malumori all’interno del partito radicale causati dalla perdita di identità, c’è da prevedere che presto torneranno a contendersela. il giro di boa sono le elezioni del 15 aprile, dopo le quali, soprattutto in caso di risultati deludenti per entrambi i partiti, radicali e socialisti inizieranno a dover ragionare su come affrontare le elezioni europee che si terranno nel 2009. Il partito di Marco Pannella si troverà di fronte alla scelta di morire definitivamente stritolato dai tentacoli del Kraken Pd o di dover lasciare l’alleanza con il partito di Veltroni e correre da solo se vuole tenere in vita, o meglio resuscitare, la propria storia, la propria identità e la propria vocazione. Al Ps non resterà invece altro da fare che insistere sul cammino intrapreso insistendo e marcando ulteriormente i temi caratterizzanti della campagna elettorale. Per consolidare ed ampliare il proprio messaggio laico ed ottenere a livello europeo (dove non v’è sbarramento di sorta) una rivincita rispetto ad un risultato delle elezioni politiche che non promette nulla di buono a causa dell’alto sbarramento sia alla Camera che al Senato. Difficile stabilire se dire se l’esito della semina nell’orticello della laicità favorirà Boselli.

Marco Pannella per il 2009, una volta fatto quadrare il gravoso bilancio che rischiava di mandare all’aria il partito radicale anche a causa dei mancati rimborsi dei passati referendum persi (per i quali appunto non è previsto alcun risarcimento), potrebbe risvegliarsi dal suo momentaneo stato laico-repellente e recuperare in pieno il terreno soffiatogli sotto il naso dai socialisti rimettendo in pista l’antica vocazione radicale. Ma di fronte ad una più che possibile modesta performance di entrambi i partiti alle politiche, resterebbe sempre lo spiraglio di poter riesumare la Rosa nel Pugno. Ipotesi questa che nemmeno Boselli, alla presentazione del manifesto in cui il Ps presenta il proprio programma ambientalista, ha escluso tassativamente: "E’ prematuro parlare di elezioni europee, i radicali hanno fatto la loro scelta, ma se dovessero cambiare le loro posizioni non saremmo felici". Certo restare nei Pd per i Radicali significherebbe morire ma, sogghigna Boselli, "non lo faccia dire a me". Tutt’altro tono ha usato Marco Taradash, portavoce dei riformatori liberali, sulla staffetta radical-socialista: "La Rosa nel pugno è stata un progetto molto difficile se non velleitario ma i socialisti l’hanno sabotato e affossato. Al momento non è importante creare un’area liberal-socialista ma c’è bisogno più che mai di formare un’area liberal-radicale. L’esperienza socialista in Italia è stata liquidata anche dagli stessi socialisti che non hanno più nulla da dire rispetto ala capacità dei radicali di essere stati interpreti delle grandi - battaglie laiche. Mentre a Grillini e Boselli resta l’ideologia laica". Il problema rilancia Taradash, è comunque quello "di come i laici-liberali possano entrare all’interno del Pdl dato che non sono ben accetti. L’unica soluzione è quella di darsi una organizzazione che non voglio dire militare ma militante sì per imporre la propria presenza. Da dopo il voto il lavoro da fare è quello di raggiungere un’auto organizzazione per fare breccia nel Pdl”.

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