Associazione Fondazione LUCIANO MASSIMO CONSOLI

17 maggio 2008

PAPA IN LIGURIA: CONTRO LAICISMO, IL CORAGGIO CATTOLICO

Mentre a Genova sfila il "Pride laico", il Papa a Savona chiede ai cattolici "il coraggio di affrontare le sfide del mondo", il "materialismo, relativismo e laicismo", senza "cedere a compromessi" e disposti a pagare di persona. Memore di Pio VII, - per tre anni imprigionato da Napoleone nel vescovado di Savona, in tre stanze attrezzate con le cimici dell'epoca (piccole grate di ascolto), e i gendarmi che potevano piombargli direttamente nello studio da un passaggio interno - Benedetto XVI osserva che "quella pagina oscura della storia dell'Europa", "ricca di insegnamenti" "ci insegna il coraggio nell'affrontare le sfide del mondo: materialismo, relativismo, laicismo, senza mai cedere a compromessi, disposti a pagare di persona pur di rimanere fedeli al Signore e alla sua Chiesa". Pio VII, al secolo Gregorio Luigi Barnaba Chiaramonti, non volle cedere al tentativo di Bonaparte di controllare la Chiesa, fu prigioniero prima a Savona e poi a Francia. E Benedetto XVI, nel suo primo viaggio in Italia di quest'anno, ha scelto di rendergli omaggio, anche visitando la sua prigione.

Ma il ricordo del papa prigioniero di Napoleone è stato presente dal primo appuntamento delle quattro ore a Savona: la preghiera al santuario della Madonna della misericordia, dove il Papa ha anche deposto una rosa d'oro a ricordo della sua visita: nello stesso santuario, Pio VII nel 1815 rese grazie per la propria liberazione. Era da allora, 193 anni fa, che Savona non riceveva la visita di un papa e per l'occasione anche le carmelitane hanno avuto il permesso di fare una eccezione alla clausura e andare a salutare Benedetto XVI. Sotto una pioggia inclemente - il maltempo ha complicato tutta la giornata anche se poi il programma è stato rispettato senza particolari variazioni - il Papa ha raggiunto in macchina piazza del Popolo, la più grande della città, dove alcune migliaia di persone (ventimila i biglietti distribuiti, nei settori del recinto c'erano alcuni posti vuoti ma molte persone si sono radunate al di fuori delle transenne - hanno partecipato alla messa e ascoltato le sue parole. Nell'omelia del Papa non vi era solo l'ammonimento contro il laicismo ma anche la richiesta di "riscoprire le radici cristiane della domenica", di coltivare la "preghiera domestica" e poi il ricordo dell'impegno dei sacerdoti savonesi, nonostante si tratti di un clero anziano; infine un pensiero per i detenuti e i malati.

Nel discorso anche un invito alla carità e all'impegno contro le "emergenze morali e materiali che ci preoccupano". E ai giovani un'esortazione a fare "scelte coraggiose e controcorrente". Il vescovo Vittorio Lupi, introducendo la messa in piazza, ha citato sia il "tessuto sano della comunità" che il calo della partecipazione alla messa dominicale e i problemi legati all'invecchiamento del clero. Primate d'Italia, Benedetto XVI aveva già indicato nei giorni scorsi alcune sue preoccupazioni sul Paese, dalla "ferita" della legge 194 sulla interruzione di gravidanza, alla necessità di interventi "governativi" in favore della famiglia fondata sul matrimonio.

E proprio le sue parole sulla 194, insieme con una polemica contro le dichiarazioni sui Dico del presidente della Cei Angelo Bagnasco e con una sui costi della visita papale, hanno connotato la sfilata del "Pride laico" a Genova.

Trecento manifestanti, un migliaio secondo gli organizzatori, hanno sfilato nel quartiere di Sanpierdarena, radunati dalla Sinistra critica e dai centri sociali. Nella città della Lanterna il Papa arriverà questa sera, al santuario della Guardia, dove trascorrerà la notte. "A Genova lo attende una comunità accogliente", titola l'Osservatore romano.

E l'arcivescovo Bagnasco di fronte alla prospettiva di contestazioni ha sottolineato che "saper evitare la contrapposizione polemica di parole e gesti è segno di civiltà e di maturità". La giornata genovese si pone sulle orme di Bendetto XV, il Papa della condanna della prima guerra mondiale, "inutile strage", a cui papa Ratzinger si è ispirato nella scelta del suo nome da papa.

Giovanna Chirri

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