Associazione Fondazione LUCIANO MASSIMO CONSOLI

2 maggio 2008

PRIMO MAGGIO, CONCERTO NEL SEGNO DEL JAZZ E DI DE ANDRE'

Nella maratona rock del concerto del Primo Maggio di piazza San Giovanni a Roma di ieri (oltre un milione le persone, secondo gli organizzatori), oltre 8 ore di musica trasmesse in diretta da Raitre e Radiodue, le emozioni più intense sono arrivate grazie al jazz.

Per la prima volta l'evento organizzato da Cgil, Cisl e Uil, ospitava una band di solisti di musica afro-americana, una all stars guidata da Stefano Di Battista che raccoglieva alcuni dei migliori solisti del jazz italiano che sta vivendo una stagione felice. Insieme a Di Battista c'erano, tra gli altri, Fabrizio Bosso, Giovanni Tommaso, Rita Marcotulli oltre al formidabile batterista Eric Harland. Nel loro set hanno proposto una versione di Ho visto nina volare, un brano di Fabrizio De André. Quando la voce registrata del compianto 'Faber' ha cominciato a risuonare nella piazza come sempre gremitissima, è scoppiato un applauso che è l'omaggio più bello ad uno dei più grandi talenti della storia della nostra musica, mentre sul grande schermo scorrevano le sue immagini.

Il Primo Maggio quest'anno aveva come tema politico "basta morti sul lavoro". per parlare di questo tema così drammatico, sono stati scelti 4 attori, tra i più in vista della nuova generazione del cinema italiano, Pierfrancesco Favino, Sabrina Impacciatore, Claudia Gerini e Claudio Santamaria che ha condotto tutto il concerto e, al suo debutto in questo ruolo, ha dimostrato personalità e duttilità proponendosi più volte anche come cantante. I 4, che prima avevano letto delle lettere di emigranti italiani, accompagnati da Di Battista e dalla sua band, hanno letto una serie di nomi di vittime sul lavoro fino a trasformare la lettura in una sorta di inno collettivo che si è poi fuso con Little wing di Jimi Hendrix.

L'applauso della piazza ai nomi de caduti ha reso ancora più speciale questo momento. Il concerto di ieri è stato anche una sorta di vertice del nuovo rock italiano che ha trovato nei due temi artistici, i settant'anni di Adriano Celentano e l'omaggio alla grande musica del '68, un filo conduttore che, anche attraverso il contributo di Santamaria, ha legato insieme i vari set dando a questa edizione una sua coerenza teatrale. After hours, Subsonica, Marlene Kunz, i Baustelle con Irene Grandi, Caparezza, Elio e le storie tese, i Tiromancino si sono passati il testimone nella serata dando vita ad una sorta di ritratto dei fermenti che attraversano la nostra scena musicale al di la della logica della classifica o del varieta'. Sul piano teatrale i più spettacolari sono stati Caparezza e Elio e le storie tese: il rapper salentino è tornato ad essere un protagonista e, presentandosi in apertura con un cappio al collo a cantare Io sono un eroe e poi con un costume tradizionale e maschera, ha anche dato un senso più completo al suo modo di stare in scena. La capacità di rendere teatrale la musica e un'abilità tecnica fuori dal comune sono state, insieme all'ironia, le qualità del set di Elio e le storie tese (tutti in smoking argentanti) conclusa da una rilettura del Figaro di Rossini magistrale. Insieme a Irene Grandi i Baustelle hanno dimostrato perché in questo momento sono la più popolare delle nuove band pop, After hours e Subsonica hanno dimostrato la centralità del loro ruolo nel nuovo rock italiano, i Marlene Kunz la loro eleganza musicale ospitando anche Santamaria in Impressioni di settembre della Pfm. L'unico ospite straniero è stato Jorge Ben, il veterano brasiliano di Mas que nada e Pais tropical. A chiudere la serata Max Gazzé, Ascanio Celestini in versione musicale, L'Aura e the Niro, una delle più promettenti band della ultimissima generazione.

Ad aprire lo show nel pomeriggio Enzo Avitabile e Manu Dibango, il santone dell'afrobeat, seguito dal veterano Piero Pelù che ha reso omaggio ai Beatles di Revolution e ha dedicato il suo set a Enrico Berlinguer. Luciano Palma, gli eroi dell'hardcor italiano Linea77, gli Apres la class, Tricarico, che ha confermato il suo originale talento, Raiz, che ha anche duettato con Santamaria in Nun te scurdà la grande energia live dei Sud Sound System hanno dato vitalità alla prima parte dell'evento che è stato concluso da un omaggio di Claudioo Santamaria, accompagnato da Fderico Zampaglione alla chitarra ai Beatles e a George Harrison di While my guitar gently weeps.

[ANSA]

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