Associazione Fondazione LUCIANO MASSIMO CONSOLI

14 agosto 2008

PUGLIA GAY: O MI PAGHI O TI SPUTTANO

E' quello che è successo a Corato, in Puglia, dove un simpatico 40enni voleva spillare soldi ad un amico (che probabilmente tanto amico non era), protagonista di un video gay hard. Il mezzo del ricatto: un filmato realizzato con il telefonino a fine luglio durante un rapporto omosessuale consumato in auto.

Insomma, ancora una volta questi marchingegni tecnologici che fanno tutto (eccetto il caffè) hanno creato qualche problemino ai performer spontanei e, ancora una volta, a salvare gli sprovveduti passionali sono stati i carabinieri (nello specifico quelli della caserma di Corato) che, dopo aver fotocopiato le banconote oggetto del ricatto, hanno arrestato l'estortore con in mano parte il denaro pattuito per evitare lo scandalo (trecento euro), che ora dovrà difendersi dall’accusa pesante di estorsione continuata ed aggravata.

La trappola è scattata l'altra mattina dopo che la vittima del ricatto gay, un altro 40enne del luogo, stanco delle continue richieste di soldi, ha denunciato l'estortore ai carabinieri, ai comandi del maresciallo Pietro Zona.

Secondo quanto accertato dai militari, l'incontro amoroso «hard» sarebbe avvenuto tra i due uomini a fine luglio, alla periferia di Corato, in un luogo appartato e all’intero di un’autovettura.

Ma finito l'incontro, uno dei due 40enni, coniugato e con figli, ha cambiato atteggiamento e da amante è diventato ricattatore e, con toni non più dolci ma minacciosi, ha chiesto al partner occasionale soldi, videogame e cd musicali in cambio del silenzio sul rapporto appena consumato.

Non solo. Gli ha mostrato anche il videofonino con cui ha svelato di aver filmato il rapporto compromettente, impegnandosi a distruggerlo dietro pagamento del compenso.

Diciamolo: una storia veramente squallidina, con un quarantenne che si prodiga illegalmente per avere quattro soldi, un altro quarantenne che consuma rapporti sessuali in macchina, il tutto colorate dalle tinte fosche dell'onore virile da difendere ad ogni costo, sopratutto con la moglie ignara dei vizi incoffessabili del consorte.

La vittima, dopo una prima richiesta giunta via sms, avrebbe consegnato 500 euro al suo amico che, non contento, ha continuato nelle richieste.

«Dammi cento euro o spiffero tutto», «Portami 300 euro o rivelo il contenuto del filmato a tutti quelli che ti conoscono».

A quel punto non ha retto più e senza indugio si è rivolto ai carabinieri che, di concerto con il sostituto procuratore Antonio Savasta del Tribunale di Trani, hanno preparato una trappola all'estorsore. I militari hanno segnato il numero di serie delle banconote che la vittima doveva consegnare al ricattatore e, stabilito il luogo e il giorno dell'appuntamento tra le parti, si sono appostati a pochi passi dall’abitazione dell’«aguzzino» scelta come luogo dell'appuntamento.

Consegnati i soldi, sono piombati sul posto i carabinieri che hanno bloccato il presunto estorsore. L'uomo non ha opposto resistenza ed è stato ammanettato e condotto in camera di sicurezza mentre il denaro è stato subito sequestrato così come il suo telefono cellulare utilizzato per riprendere l’incontro sessuale gay. Accertamenti sono stati avviati dagli stessi investigatori dell’Arma per verificare la presenza, nella memoria del cellulare, di immagini o altri filmati compromettenti.

La cosa veramente comica sarebbe se alla fine, il filmato non esistesse oppure se, come è ormai prassi nei nostri tempi di trasparenza mediatica, finisse su youtube.

[QUEERWAY]

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