Associazione Fondazione LUCIANO MASSIMO CONSOLI

4 settembre 2008

ELUANA, STOP DELLA LOMBARDIA "NON SOSPENDERE L'ASSISTENZA"

MILANO - "Il personale sanitario non può sospendere l'idratazione e l'alimentazione artificiale del paziente". Sono le parole del direttore generale della Sanità della regione Lombardia Carlo Lucchina, che si è espresso sulla vicenda di Eluana Englaro, la ragazza in coma irreversibile dal 1992. Ma Beppe Englaro, padre di Eluana non ci sta: "C'è un decreto e deve essere eseguito, seguiremo tutte le vie legali perchè ciò avvenga".

Nei giorni scorsi Englaro, Beppe Englaro, avevo chiesto alla regione in quale struttura far ricoverare la figlia, per poter interrompere il trattamento che la tiene in vita, dopo che la Corte d'Appello di Milano aveva autorizzato la sospensione delle cure.

La lettera. Nella risposta ufficiale, la Regione spiega: "La richiesta avanzata non può essere esaudita in quanto le strutture sanitarie sono deputate alla presa in carico diagnostico - assistenziale dei pazienti". La precisazione si riferisce in particolare agli hospice. "In tali strutture, hospice compresi, deve inoltre essere garantita l'assistenza di base che si sostanzia nella nutrizione, idratazione e accudimento delle persone".

Lucchina lancia anche un monito al personale: "Il personale sanitario che procedesse, in una delle strutture del Servizio Sanitario, alla sospensione dell' idratazione e alimentazione artificiale verrebbe dunque meno ai propri obblighi professionali e di servizio anche in considerazione del fatto che il provvedimento giurisdizionale, di cui si chiede l'esecuzione, non contiene un obbligo formale di adempiere a carico di soggetti o enti individuati".

Il padre. L'ennesimo stop delle istituzioni non spaventa Beppe Englaro. "Ormai è solo una questione legale - spiega il padre di Eluana - C'è un decreto e deve essere eseguito, quindi seguiremo tutte le vie legali perché ciò avvenga. Andremo fino in fondo, perché è questa la strada che stiamo seguendo Ora vedremo dal punto di vista legale come superare quest'altro ostacolo".

[repubblica.it]

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