Associazione Fondazione LUCIANO MASSIMO CONSOLI

20 aprile 2010

PREVENZIONE RESPONSABILE

La farmacia non vende i preservativi? Li distribuisce l'Arcigay.

All'Isola Tiberina, alcune associazioni hanno distribuito condom davanti alla Farmacia che per scelta religiosa ha deciso di non vendere il contraccettivo.

Distribuzione di preservativi ieri mattina davanti alla farmacia che si trova sull'Isola Tiberina che nelle settimane scorse è salita agli onori delle cronache per la rinuncia a vendere i contraccettivi. Questa l'iniziativa organizzata da Arcigay Roma, Arcilesbica Roma, Nps - Network Italiano Persone Sieropositive e Fondazione Massimo Consoli per richiamare l'attenzione dei cittadini e delle istituzioni sul tema della tutela della salute e della prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale.

"Pochi giorni fa ci è stato segnalato da una coppia gay che questa farmacia non vende preservativi per ragioni etico-religiose - spiega Alessandro Poto dell'Arcigay - è un fatto gravissimo, un atto criminale. Il preservativo è un presidio medico, che va usato per evitare gravidanze indesiderate ma soprattutto per difendersi da hiv, sifilide, epatiti e tutte le altre malattie sessualmente trasmissibili di cui, fra l'altro, si sta registrando un aumento in Italia".

Insieme ai preservati, alcuni ragazzi hanno distribuito ai passanti opuscoli e materiale informativo sulle malattie sessuali. "Facciamo una supplenza, rimediamo al disservizio", afferma Alba Montori della Fondazione Massimo Consoli, che spiega di essere venuta a conoscenza che in alcune farmacie non vendono preservativi ai minorenni. "E' vergognoso - prosegue - è un dovere di responsabilità verso se stessi e verso gli altri utilizzare precauzioni e in uno Stato civile non si dovrebbero verificare atti di irresponsabilità, come il rifiuto a vendere preservativi. L'obiezione di coscienza non può coinvolgere la salute delle persone".

Ad intervenire alla manifestazione anche l'addetto stampa del Fatebenefratelli che ha voluto specificare che la farmacia in questione acquista poche confezioni di preservativi perché le scorte sono influenzate soprattutto dalle attività svolte nell'ospedale adiacente. "Ha sempre disponibili, per esempio, i medicinali oncologici perché abbiamo il reparto di radioterapia - spiega il portavoce.

A tracciare, infine, un bilancio della giornata il presidente dell'Arcigay Roma, che ha annunciato altre iniziative di sensibilizzazione. "La manifestazione è andata bene - dice Fabrizio Marrazzo - le persone hanno capito le motivazioni che ne erano alla base. Abbiamo già chiesto un incontro al presidente dell'Ordine dei farmacisti di Roma perché occorre che la vendita dei preservativi non sia lasciato al libero arbitrio dei farmacisti. Nel frattempo stiamo facendo un lavoro di monitoraggio, sappiamo che anche altre farmacie non vendono preservativi. Insieme alla Provincia di Roma stiamo portando avanti un progetto per l'installazione di distributori di condom nelle scuole. Per ora solo il Keplero ha aderito. Noi cercheremo di metterli anche nei locali. Manca una seria campagna di sensibilizzazione. Questa è la grande assente in un Paese nel quale più del 70% dei giovani tra 14 e 25 anni dichiara di non usare il preservativo".

Valeria Ferroni




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