Associazione Fondazione LUCIANO MASSIMO CONSOLI

15 maggio 2015

A Genova la curia del cardinale Bagnasco dice NO, per la prima volta, alla veglia per le vittime dell'omofobia in parrocchia

Anche quest'anno per il nono anno consecutivo tante Veglie di preghiera, nei giorni precedenti e successivi al 17 maggio (giornata internazionale contro l’omofobia, IDAHO), faranno memoria in Italia e all'estero delle vittime della violenza dell’omo-transfobia in tante comunità evangeliche e sopratutto in tante parrocchie cattoliche da Palermo a Siviglia (Spagna), da Milano a Catania, da Barcellona (Spagna) a Roma, ma non a Genova. Per la prima volta non c'è posto in una chiesa di Genova per la veglia di preghiera in ricordo delle vittime della violenza dell'omofobia e di tutte le discriminazioni organizzata da Bethel, il gruppo di cristiani LGBT della Liguria

Laura Ridolfi, referente del gruppo Bethel – cristiani LGBT della Liguria, così scrive in una lettera aperta:
"è con grande rammarico e sconforto che mi appresto a comunicare  che la Veglia di preghiera per le vittime dell'omo/transfobia e di tutte le discriminazioni organizzata da Bethel, il gruppo di credenti omosessuali Liguri, che doveva avere luogo nella Parrocchia cattolica della Sacra Famiglia di Genova il 20 maggio, NON vi potrà essere celebrata in quanto la Curia genovese (ndr di cui è capo il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale ItalianaNON ha dato il permesso al Parroco di poterLa ospitare. 

La motivazione che è stata data, e ci tengo a precisarla affinché non ci siano fraintendimenti, è che questa veglia di preghiera non è opportuna a causa delle imminenti elezioni politiche regionali".

"Con l'avvento di Papa Francesco mai avrei pensato, quest’anno, di dover fare i conti con un NO. E invece il NO è arrivato. .. .Ancora adesso mi chiedo come la nostra piccola veglia di preghiera avrebbe potuto rovinare le lezioni in Liguria, ma non abbiamo insistito con la curia genovese anche perché non è certo necessaria una chiesa per pregare. E così, mentre tutti i gruppi di cristiani italiani si riuniranno in questi giorni in Italia per celebrare una veglia  in una chiesa cattolica, noi cattolici genovesi ci troveremo letteralmente per strada, non avendo trovato posto in una delle tantissime chiese cattoliche che ci sono in città.

Ora che fare? ... l' idea è stata quella di accettare il rifiuto che ci è stato opposto sia i limiti che noi abbiamo, proponendo una veglia pubblica nell’unico spazio che gli omosessuali credenti genovesi gestiscono direttamente presso la sala comunale di Salita del Prione

Abbiamo deciso d’invitare il 26 Maggio, presso il Centro Civico Remigio Zenatutte le persone di buona volontà di Genova a unirsi a noi per ricordare tutte le donne e gli uomini vittime della violenza dell’omofobia e per riflettere sul versetto che quest’anno unirà tutte le veglie che si svolgeranno in giro per il mondo:
 “Io ti celebrerò perché sono stato fatto in modo stupendo; meravigliose sono le tue opere e l’anima mia lo sa molto bene” (salmo 139,14).

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