Associazione Fondazione LUCIANO MASSIMO CONSOLI

27 novembre 2024

Della violenza transfobica non si interessa la Ministra per le pari opportunità?




Il 20 novembre in tutto il mondo si è celebrato il TDoR, Transgender Day of Remembrance, la giornata internazionale in cui commemoriamo la memoria delle persone trans uccisə dalla violenza transfobica. Stando ai dati del monitoraggio del TGEU, sono  350 persone trans uccise nel mondo nel 2024, il dato più alto da quando nel 2008 l’organizzazione internazionale ha avviato il suo monitoraggio costante. Di queste violenze, il 94% sono femminicidi di donne trans e persone socializzate come donne, il 93% persone migranti e razzializzate, e il 46% sono sex worker. A questo bilancio contribuisce anche l'Italia: lo abbiamo visto con la campagna "Odio al buio", può bastare un film con protagonista una persona queer, che non aderisce alle rappresentazioni di genere, per scatenare l'odio, perfino in un cinema.

 

Tuttavia, il Governo italiano e in particolare la Ministra alle Pari Opportunità Eugenia Roccella, nonostante la ricorrenza, non ha ritenuto necessario dire qualcosa a proposito di questa emergenza. Per questo abbiamo deciso di scriverle e di farlo tutt* insieme.

La violenza transfobica è il risultato di una cultura di odio e pregiudizi che investe ogni aspetto della vita delle persone trans e non binarie, imponendo barriere nell’accesso al lavoro, alla sanità, all’istruzione e al welfare.

 

La transfobia assume forme diverse e insidiose: si manifesta attraverso terapie riparative ancora diffuse in molti Paesi (tra cui l'Italia), la continua patologizzazione e psichiatrizzazione delle esperienze trans, politiche ostili che negano il riconoscimento sociale dell’identità delle persone trans e del principio all’autodeterminazione di genere, fino all’uso di linguaggi d’odio che permeano il dibattito pubblico e mediatico.

 

In Italia questi discorsi d’odio hanno raggiunto livelli molto preoccupanti: in una risoluzione approvata dal Parlamento, si parla del contrasto a una fantomatica “teoria gender” per invalidare in realtà i vissuti delle persone trans e per sdoganare l’attacco alla varianza di genere in infanzia e all’adolescenza transgender.

 

Dal Governo, allora, pretendiamo parole chiare e una presa di responsabilità. Per questo ti chiediamo di unirti a noi e di far sentire, assieme a tant* altr*, la tua voce.



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