Associazione Fondazione LUCIANO MASSIMO CONSOLI

15 marzo 2008

addio a Chiara Lubich

ROMA - E' morta Chiara Lubich, fondatrice del movimento cattolico dei "Focolari". Amica di papa Wojtyla, del quale era coetanea, ha impegnato i focolarini nel dialogo interreligioso e negli sforzi di pace. Era nata a Trento il 22 gennaio del 1920.Chiara Lubich, - la figlia di un tipografo che ha fondato un movimento religioso diffuso in tutto il mondo ed e' stata amica di Giovanni Paolo II, premio Diritti umani del Consiglio d'Europa nel '98 e premio per l'Educazione alla pace dell'Unesco nel '96 - e' morta a 88 anni a Rocca di Papa, nella residenza internazionale dei focolarini ''Mariapoli'' che era anche la sua casa.

A Mariapoli e' stata infatti trasportata dal Policlinico Gemelli dove era ricoverata per insufficienza respiratoria, dopo l'aggravamento delle sue condizioni. Era nata a Trento il 22 gennaio del 1920, il suo vero nome era Silvia. Suo padre perse il lavoro a causa delle sue idee socialiste e cosi' tutta la famiglia visse anni di estrema poverta'. Per mantenersi e pagarsi le spese universitarie (si iscrisse a filosofia a Venezia), sin da giovanissima, diede lezioni private e agli inizi degli anni '40 insegno' nelle scuole elementari nella citta' natale. Durante la seconda guerra mondiale scelse scelse di ispirarsi all'ideale ''Dio Amore'', e condivise questa idea con un piccolo gruppo di compagne, che come lei si erano formate nell'Azione Cattolica.

Il 7 dicembre 1943 si consacro' a Dio e scelse di cambiare il suo nome in quello di Chiara, in onore della santa di Assisi. Questa data e' oggi considerata l'inizio del Movimento dei Focolari. Al parlamento italiano, nel 1948, incontro' lo scrittore, giornalista e deputato democristiano Igino Giordani, da lei poi ribattezzato Foco, ritenuto cofondatore del movimento per il suo contributo all'incarnazione nel sociale della spiritualita' dell'unita'.Dopo i tragici fatti della rivoluzione ungherese del 1956, raccolse l'appello di papa Pio XII, che chiedeva che il nome di Dio ritornasse ''nelle piazze, nelle case, nelle fabbriche, nelle scuole'', facendo nascere i Volontari di Dio, persone adulte impegnate nei piu' diversi campi con l'intenzione di riportare Dio nella societa'.

Pochi anni dopo, nel 1962, papa Giovanni XXIII diede la prima approvazione al movimento; tuttavia gli statuti vennero approvati solo nel 1990 da Giovanni Paolo II.Nel 1964 fondo' la cittadella di Loppiano, nelle colline del Valdarno, presso Firenze, prima di una serie di cittadelle in vari paesi del mondo, dove l'obiettivo e' vivere la spiritualita' dell'unita' a tempo pieno in tutti gli aspetti della vita.Nel 1966 diede vita al Movimento Gen (Generazione Nuova), rivolto ai giovani.

Nel 1991 visito' il Brasile e, colpita dalla miseria delle favelas, lancio' l'Economia di Comunione, prospettando una nuova teoria e prassi economica basata anche su una diversa distribuzione degli utili (un terzo per lo sviluppo dell'azienda, un terzo ai poveri, un terzo alla formazione dei membri del movimento) e aggregando in breve tempo un migliaio di aziende.

Dal 1997 al 1998 si dedico' ad aprire nuove prospettive per il dialogo interreligioso: fu invitata a parlare della sua esperienza interiore in Thailandia a 800 monache e monaci buddisti; a New York a 3.000 musulmani neri nella moschea di Harlem, ed in Argentina alla comunita' ebraica di Buenos Aires.

FUNERALI MARTEDI' NELLA BASILICA DI SAN PAOLO
I funerali di Chiara Lubich, la fondatrice dei focolarini morta questa notte nel centro Mariapoli di Rocca di Papa, si svolgeranno martedi' prossimo alle 15 nella basilica di San Paolo fuori le mura. Dalle 16 di oggi sara' aperta la camera ardente nel centro internazionale dei focolarini dove la Lubich risiedeva e dove ha chiesto di essere portata nella notte tra mercoledi' e giovedi', quando e' stato evidente ai medici del Policlinico Gemelli dove era ricoverata che le sue condizioni erano gravissime.


PAPA E CATTOLICI, GRATI A UNA GRANDE DONNA
La "gratitudine" del Papa a Dio per aver donato alla Chiesa e al mondo Chiara Lubich, una donna che ha "vissuto un impegno costante per la comunione nella Chiesa, per il dialogo ecumenico e la fratellanza tra tutti i popoli" guida idealmente il coro di preghiere e riconoscimenti che il mondo cattolico tributa alla fondatrice dei focolarini morta questa notte. E Benedetto XVI raccomanda ai seguaci di Chiara, il più numeroso movimento cattolico nel mondo, di "seguirne le orme e mantenerne vivo il carisma".

Il braccio destro di papa Ratzinger, Tarciso Bertone, - che martedì celebrerà nella basilica di San Paolo i funerali che saranno trasmessi anche via satellite - ricorda che la Lubich "é stata una grande personalità che tutti abbiamo ammirato e amato, cattolici e non" e ne apprezza "il lavoro infaticabile per la comunione all'interno della Chiesa e per l'unità di tutti, persone, comunità e popoli". L'Osservatore Romano rende omaggio al suo "cattolicesimo mite e dialogante, capace di ascoltare e condividere la grande ricerca umana di Dio e dell'amore". I vescovi italiani, con un messaggio firmato da presidente e segretario, card. Angelo Bagnasco e mons. Giuseppe Betori, sottolineano come la Lubich abbia "arricchito la vita della Chiesa in Italia e nel mondo" e ricordano con "particolare riconoscenza la forza della sua testimonianza, che ha proposto un cammino di fede fondato sul principio di unità".

Alle istituzioni ecclesiali fanno eco i movimenti cattolici, come i focolarini nati dallo spirito del Concilio Vaticano II: Mario Marazziti per la Comunità di Sant'Egidio afferma che "si sentirà la mancanza della bellezza cristiana al femminile" di Chiara, che "ispirerà tanti", anche non cattolici. Il portavoce di Sant'Egidio osserva che "é stata "capace di promuovere una delle incarnazioni più innovative del Concilio Vaticano II, con il suo tratto laicale e con la sua capacità di unità e dialogo". Don Massimo Camisasca, per ricordare la Lubich scrive una lettera a tutti i responsabili del Movimento, esprimendo il proprio cordoglio e ricordando la "amicizia" con cui "Chiara mi onorava". La Famiglia religiosa di Don Orione, che tra l'altro pubblica l'intervista che la Lubich ha rilasciato nei giorni scorsi alla rivista orionina, sottolinea la "spiritualità dell'unità" che la fondatrice ha impresso ai focolari.

Il presidente del Rinnovamento nello Spirito (RnS), Salvatore Martinez, parla di "commozione profonda, gratitudine grande, responsabilità rinnovata" come "sentimenti" provati alla notizia della scomparsa di Chiara Lubich. In particolare, osserva, la sua "testimonianza evangelica" è "difficile da organizzare in un pensiero, in una tesi, in un racconto, perché ancora più grande, e spinta dal vento dello Spirito". Questa morte, rimarca infine Giovanni Giacobbe, presidente del Forum delle famiglie, "lascia orfano l'associazionismo cattolico italiano".


NAPOLITANO, VOCE RIGOROSA E LIMPIDA
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, appresa la notizia della scomparsa di Chiara Lubich, ha inviato al Movimento dei Focolari, di cui e' stata fondatrice e presidente, il seguente messaggio: ''Si spegne, con Chiara Lubich, una delle figure piu' rappresentative del dialogo interreligioso e interculturale, una voce rigorosa e limpida nel dibattito contemporaneo.

Nel corso di una vita spesa al servizio degli altri, Chiara Lubich, con la sua fede, la sua intelligenza e la sua passione, ha saputo fondare un movimento, tra i piu' estesi nel mondo, in grado di confrontarsi, con spirito aperto, con il mondo laico sulla base della supremazia degli ideali umani della solidarieta', della giustizia e della pace fra popoli e nazioni. Memore di questo infaticabile impegno invio ai familiari e a tutto il movimento dei focolari i sentimenti del mio commosso cordoglio''. Lo rende noto un comunicato del Quirinale.

1 commento:

AMg ha detto...

http://it.wikipedia.org/wiki/Movimento_Gen

Chiara Lubich l'ho conosciuta personalmente nell'ormai lontano 1966, in un incontro al quale venni trascinata da un amico (gay represso e inaccettato) di nome Giuseppe e di cui ho perso le tracce quasi subito dopo.
Ero giovane, curiosa e molto critica nei confronti delle storie e della dottrina del cattolicesimo, che mi ero studiata attentamente per anni e in cui non riuscivo nenche con un volo di fantasia a trovare alcuna risposta alla mia necessità di giustizia sociale, e fratellanza, e amore universale, libero da dogmi e senza ipocrisie, menzogne, violenza, sofferenza, ricatti moralistici, simonia.
Chiara, come aveva scelto di esser chiamata, mi piacque molto anche se ci siamo scambiate poche parole e io ero estremamente diffidente, perchè il mio cervello in crescita aveva subito troppe violenze morali dalle stupidaggini dei preti e monache cattolici con cui avevo avuto a che fare.
Lei era una donna semplice, ma non sempliciotta, anzi attenta e colta, allegra ed immediata, con un cervello logico, un cuore aperto e amoroso e una grande capacità di trasmettere tutto ciò agli altri, lasciandoli liberi di essere semplicemente e umanamente solidali e felici di esserlo, senza sperare nulla in cambio oltre la gioia del donare sé, poco o tanto che riuscisse ad essere, a chi ne aveva bisogno, con rispetto per la sua dignità.
Una donna che considerava davvero suoi fratelli e sorelle tutti, senza distinzioni,e che voleva fortemente che ciascuno trovasse il riconoscimento della sua dignità umana proprio nell'assumersi la responsabilità di mettere a disposizione di chi ne avesse bisogno ciò che aveva, tanto o poco che fosse, e senza contropartite, per la sola gioia di farlo.
Ho scoperto in lei per la prima volta ( e non ne ho viste molte altre, purtroppo) che l'esser cristiani non corrispondeva a giudicare, discriminare, dividere, ricattare moralmente, soffrire, espiare, mentire a sé stessi e agli altri ...
Insomma tutto il catalogo delle perversioni in cui i culti, in praticolare monoteisti, trasformano l'ispirazione alla spiritualità degli esseri umani in obbedienza cieca in forme di verità assolute e autoritarie, permeandone la vita di angoscie e violenze psicologiche o fisiche, in cambio di un'ipotetica "promessa di vita eterna" semplicemente non era importante, se ne poteva fare a meno.
Mi disse che ciò che desiderava di più era che le persone riuscissero ad essere in empatia coi bisogni degli altri, che tutti si rendessero parte attiva nell'evitare ai propri simili ciò che non avrebbero gradito per sé, e il prima possibile, perchè la libertà dal bisogno è un diritto inalienabile e la capacità di realizzarlo attraverso la propria opera è il vero dovere morale che rende l'essere umano veramente vivo e felice ( come per me, stupore !).
Ho scoperto allora così di non essere proprio da sola a considerare tutto questo come irrinunciabile e improcrastinabile ed è stato per me forse il momento in cui ho potuto rafforzare le mie convinzioni al riguardo. Così ho proseguito il mio percorso di vita, nella stessa direzione ma senza "azioni missionarie" nè tentazioni religiose, finalmente tranquilla di non essere una povera pazza visionaria come tanti mi dicevano (che quasi mi erano riusciti a convincere).
Mi sono sempre chiesta come mai sono andata là quel pomeriggio con Giuseppe...

Con Chiara non ci siamo mai più incontrate, anche se è accaduto che qualche volta sia venuta in vario modo in contatto con "focolarini" sparsi qua e là nella società ed è stato ogni volta per loro occasione di stupore scoprire che una "miscredente" sapeva perfettamente che avevamo uno scopo e uno stile in comune, che sapevo perfettamente che cosa erano e che cosa facevano e perchè.

Però non riesco proprio a credere che la chiesa cattolica l'abbia mai amata, lei non era Teresa, non faceva beneficenza, non ubbidiva a nessun'altro che alla sua coscienza, nè faceva proseliti per arricchire chicchessia o arricchirsi.

E non oso immaginare cosa papa Montini e i suoi successori pensassero davvero di lei, ma sono assolutamente convinta che nè essi nè altri non siano in nessun modo mai riusciti a "renderla organica" né al cattolicesimo vaticano, né a qualunque altra chiesa.

onore a Silvia/Chiara