di Giorgio Umberto Bozzo
Il vescovo Mariann Edgar Budde della diocesi episcopaliana di Washington, che nel corso dell’omelia di ieri ha esortato il neo-presidente Donald J Trump alla carità cristiana nei confronti dei bambini della comunità LGBTQIA+, ha preso un enorme granchio, affermando il falso.
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Verso la fine del suo sermone, infatti, il vescovo ha detto rivolgendosi al neoeletto presidente:
In nome di Dio, Le chiedo di avere pietà di coloro che, nel nostro paese, ora hanno paura. Ci sono bambini gay, lesbiche e transgender in famiglie democratiche, repubblicane e indipendenti. Alcuni temono per la loro stessa vita.
A questa incresciosa sfacciataggine si sono immediatamente premurati di rispondere gli intrepidi crociati di ProVita&Famiglia, che sui loro social hanno postato il seguente commento per rettificare il pensiero del vescovo Budde:
Ieri il neoeletto Presidente Trump e il vice Vance hanno partecipato a una funzione religiosa nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo a Washington.
Durante l’omelia, la “vescova” episcopaliana Mariann Edgar Budde ha esortato Trump a “proteggere i bambini gay, lesbiche e transgender” in America.
Ma in America, così come nel resto del mondo, non esistono affatto “bambini gay, lesbiche e transgender”.
Esistono bambini e bambine e poi esistono adulti che appiccicano abusivamente sui minori etichette politiche per costringerli a farli entrare nei loro schemi ideologici.
È da questi adulti imbevuti di ideologia LGBT che i bambini devono essere protetti e salvati.
Donald Trump ha iniziato il nuovo mandato col piede giusto, ordinando al Governo di riferirsi solo a "maschi" e "femmine" negli atti amministrativi.
Speriamo che anche il Governo italiano inizi finalmente a proteggere anche i nostri figli e nipoti dalle aggressioni ideologiche LGBT nelle scuole!
Se non fossimo certi della malafede dell’associazione ultracattolica e reazionaria, potremmo derubricare questo intervento appellandoci alla semplice ignoranza o dabbenaggine dei ProVita, che certo non brillano per pensiero critico e aderenza alla scienza e all’oggettività.
Le squallide argomentazioni contro i diritti civili delle persone LGBTQIA+, infarcite di tirate contro il “wokismo” e la fantomatica “ideologia gender”, sono una evidente e - purtroppo - efficace strategia di comunicazione politica per creare divisività e timori nella parte più fragile e meno strutturata dell’opinione pubblica a vantaggio delle forze populiste e di estrema destra che vogliono garantirsi la conservazione del diritto di governare.
Cosa c’è di più efficace dello slogan:
Giù le mani dai bambini!
Poco importa a gente come Jacopo Coghe, Simone Pillon, Maria Rachele Ruiu e Toni Brandi che l’orientamento sessuale e l’identità di genere non siano scelte o vizi ad esclusivo appannaggio delle persone adulte e corrotte, ma condizioni che nella quasi totalità dei casi si manifestano naturalmente già in età infantile, con la possibilità, in assenza di un ambiente protetto e inclusivo, di determinare traumi e decisioni anche con epiloghi drammatici.
Le bambine e i bambini omosessuali e transgender ESISTONO e i seguaci di ProVita & Famiglia non solo devono accettare questa evidenza scientifica e farsene una ragione, ma anche rispettare queste bambine e questi bambini, concedendo loro il diritto ad un’infanzia e un’adolescenza serene.
Siamo noi, piuttosto, ad essere preoccupati per i loro figli, che rischiano di essere cresciuti ed educati all’ignoranza, all’intolleranza e al disprezzo della diversità.
Come si può, infatti, non inorridire all’idea che molt* di que* bambin* sono gay, lesbiche e transgender costretti a crescere con genitori ottusi e in famiglie e comunità prive di umana comprensione?
Qui di seguito la trascrizione dell’intero estratto contenuto nel video del Vescovo Budde:
In the name of our God, I ask you to have mercy upon the people in our country who are scared now. There are gay, lesbian and transgender children in democratic, republican and independent families. Some who fear for their lives. And the people, the people who pick our crops and clean our office buildings, who labor in poultry farms and meat packing plants, who wash the dishes after we eat in restaurants and work the night shifts in hospitals. They… they may not be citizens or have the proper documentation. But the vast majority of immigrants are not criminals: they pay taxes and are good neighbors. They are faithful members of our churches and mosques, synagogues, madras and temples. I ask you to have a mercy, Mr. President, on those in our communities whose children fear that their parents will be taken away, and that you help those who are fleeing war zones and persecution in their own lands, to find compassion and welcome here. Our God teaches us that we are to be merciful to the stranger. For we were all strangers in this land.
(In nome di Dio, Le chiedo di avere pietà di coloro nel nostro paese che ora hanno paura. Ci sono bambini gay, lesbiche e transgender in famiglie democratiche, repubblicane e indipendenti. Alcuni di loro temono per la loro stessa vita. E le persone… le persone che raccolgono i nostri raccolti e puliscono i nostri uffici, che lavorano negli allevamenti di pollame e negli impianti di confezionamento della carne, che lavano i piatti dopo che abbiamo mangiato nei ristoranti e fanno i turni di notte negli ospedali. Essi... può essere che non abbiano una cittadinanza o che non abbiano la documentazione adeguata. Ma la stragrande maggioranza degli immigrati non sono criminali: pagano le tasse e sono buoni vicini. Sono membri fedeli delle nostre chiese e moschee, sinagoghe, madrasse e templi. Le chiedo di avere pietà, signor Presidente, di coloro che nelle nostre comunità hanno paura che i loro genitori vengano portati via, e di aiutare coloro che fuggono dalle zone di guerra e dalle persecuzioni nei loro luoghi d’origine, a trovare compassione e accoglienza qui. Il nostro Dio ci insegna che dobbiamo essere misericordiosi con lo straniero. Perché eravamo tutti stranieri in questa terra).
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