Manuel Incorvaia e Francesco Zanardi
sono lieti di invitarvi alla cerimonia di unione civile che coronerà il loro sogno d’amore.
La cerimonia si terrà a Savona presso Villa Cambiaso.
Le firme degli atti saranno invece ufficializzate a largo delle coste Liguri in modo tale di poter rendere valida l’unione.Siete tutti graditi ospiti.
Strano paese l’Italia, in cui ci si arroga il diritto di decidere anche delle vite degli altri, anche di quelle di maggiorenni consenzienti, invadendo i loro diritti all’assistenza, alla successione, alla felicità.La UBIK sostiene il matrimonio civile (PRIMO CASO IN ITALIA) tra Manuel e Francesco, due cittadini liberi di decidere il loro futuro, di potersi assistere in vecchiaia... soprattutto liberi di volersi bene nelle forme DA LORO ritenute giuste, come succede in molti stati laici.
Il loro matrimonio (celebrato prima in forma ufficiosa in Villa Cambiaso davanti alla celebre fontana del Bernini, poi ufficializzato da un capitano di una nave a bordo di uno yacht al largo di Savona, in acque extraterritoriali, visto che a tutt'oggi non è ammesso nel territorio italiano) è forse l'unico modo di riportare l'attenzione dell'opinione pubblica su tali temi e su tali diritti.Il matrimonio tra persone dello stesso sesso è ammesso dalla legge di diversi occidentali (tra cui Paesi Bassi, Belgio, Spagna, Canada, Sudafrica, Norvegia, diversi stati USA) e comunque riconosciuto in altri stati (Francia, Israele, ecc).
L'apertura del matrimonio alle coppie dello stesso sesso è in tutto il mondo una delle principali rivendicazioni della militanza omosessuale. Tale richiesta politica nasce dall'esigenza di eliminare completamente dalla legislazione la disparità di trattamento fra unioni eterosessuali e unioni omosessuali, sul presupposto che il rapporto omosessuale sia una sana espressione della sessualità e che il diritto al matrimonio sia un diritto individuale inalienabile della persona.
Ma soprattutto in vari Paesi si può accedere a ufficializzazioni diverse dalle nozze; le persone omosessuali hanno spesso accesso a questa tipologia di Unioni civili, ovvero forme di convivenza fra due persone legate da vincoli affettivi ed economici, alle quali gli ordinamenti giuridici hanno riconosciuto uno status giuridico.
Martedì 23 marzo la Corte Costituzionale si pronuncerà sull’ammissibilità nell’ordinamento italiano circa la legittimità o meno dei matrimoni tra persone dello stesso sesso, ovvero sulla costituzionalità di alcune norme del Codice Civile in materia di matrimonio e famiglia.
Ricordiamo l’Articolo 3 della Costituzione Italiana “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana…”.
“…Non scriviamo per chiedere un riconoscimento legale dovuto ad un capriccio personale, ma perché ne abbiamo realmente bisogno, e come noi tantissime altre coppie dello stesso sesso. Nel nostro rapporto ci sono anche implicazioni serie di salute: pensiamo sia giusto poterci tutelare vicendevolmente e con responsabilità reciproca, di fronte alle istituzioni pubbliche, al pari a tutti gli altri cittadini di questo Paese. Noi non chiediamo niente di più rispetto agli altri…”
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