Associazione Fondazione LUCIANO MASSIMO CONSOLI

18 febbraio 2009

L'ULTIMO EDITORIALE PUBBLICATO SU 'GAY TODAY'

Riccardo è gay. Gli piacciono i ragazzi. Gli piace fare sesso, e tanto, con loro. Gli piace portarli a cena con gli amici di una vita, gli piace immaginare con loro una casa e chissà, dei figli.

Ha il suo ideale di uomo, ha il suo sogno di vita, ha avuto diverse storie e ogni volta è stato un sogno che sembrava realizzarsi. E anche adesso vive quella stupenda alchimia di sesso, amore, sorprese, rose, vita quotidiana e progetti.

Riccardo, però, viste le mode e le tendenze, è un gay anomalo… Non ha un padre alcolizzato, un padre che non ha abbandonato sua moglie, che ha vissuto con lei una vita e una famiglia invidiabile anche nei momenti difficili.

Eppure un padre con cui si è anche, spesso, scontrato e che gli ha permesso sviluppasse la sua personalità, ombre e luci. Sarebbe potuto esser più duro? Forse. Per questo sarei stato un “maschio” più sicuro e un uomo più “vero”. Probabilmente no, solo più represso e violento.

Un padre di cui si riconoscono pregi, difetti, successi ed errori, ma che Riccardo non cerca nei ragazzi che ha avuto e che vuole avere accanto. Anche solo per una notte di sesso.

Riccardo è gay, ma è anomalo, perché, sì, ha avuto una madre un po’ caca cazzi, ma forse solo perché è una mamma italiana post guerra. Innamorata e devota dei suoi figli, in maniera uguale (chissà perché allora il fratello di Riccardo, non solo non è gay, ma ha dichiarato la sua personale lotta alla bassa natalità italiana…). Impaurita da una personalità come quella di Riccardo, ma che non può non amare,come figlio, a volte difficilmente condivisibile…ma mica solo perché è gay,ma perché è un testardo, a volte prepotente, a volte intransigente, strano per lei che è la maestra della mediazione. E per quanto la adori e ami provocarla, Riccardo non è mai stato innamorato della propria madre, né cerca negli uomini il modo per non tradirla o per esprimere quell’uomo che lei, per eccesso di amore,potrebbe non fargli esprimere.

Riccardo è gay. E’ passato per le donne. E ora è felice perché crede che la sua ex ragazza ha finalmente capito perché quella storia perfetta è dovuta finire. Crede in Dio e per un periodo anche nella Chiesa. Ma non si è mai sentito sbagliato. Forse ha avuto paura, è stato un po’ pessimista,ma ha avuto pochi dubbi da quando ha realizzato ciò che sentiva, ciò che voleva,ciò che è. Riccardo è gay e ora molto incazzato,perché un codardo represso, con la scusa di cantare solo una “storia” (non si canta una storia a San Remo, su quel palco, in quest’italietta, ora, da lì, si canta la realtà) dipinge una categoria, quella di cui Riccardo fa parte. Inevitabilmente. Riccardo è gay e incazzato perché un fottuto ritmo che ti entra in testa è servito per trasmettere un messaggio pericoloso,qualunquista e falsamente buonista.

Riccardo è gay e incazzato perché in prima serata un represso (dai polsi troppo slogati per essere eterosessuale) ha detto che un tale Luca non è più gay senza passare per preti, psicologi o stregoni e che in fondo…non c’è nessuna malattia… tutti contenti così… se non fosse che ci potrebbero essere genitori che si colpevolizzeranno, da stasera. Ragazzi insicuri e indecisi che si illuderanno e reprimeranno se stessi e i loro sentimenti, da stasera.

Riccardo è gay e incazzato perché un comico sopravvalutato usando la sensibilità suscitata dalle poesie d’amore si è prestato a far sì che tutti, in fondo, fossero accontentati. E intanto il messaggio passava.

Riccardo è gay e incazzato perché qualcuno che dice di rappresentarlo si presta al gioco del quieto vivere, accettando un invito a San Remo, per amore di telecamera buttando al secchio rispetto e strategia politica.

Riccardo è gay e incazzato, ma non ha nessuna intenzione di cambiare.

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