Mara ai confini della realtà
Apprendiamo da un’agenzia che Mara Carfagna, Ministro delle Pari Opportunità, intende combattere ogni forma di discriminazione nei confronti degli omosessuali. A meno di 24 ore di distanza si è già rimangiata la metà delle dichiarazioni rilasciate ieri.
I suoi amici omosessuali l’avranno evidentemente avvisata che la situazione italiana non è così rosea oppure si è resa conto di aver detto delle sciocchezze, spinta da quell’ardore ideologico che segna pesantemente le scelte di governo e che è sotto gli occhi di tutti attraverso le cronache giornalistiche di questi ultimi giorni.
Rappresentare superficialmente la questione lgbt significa non aver appreso a pieno il significato dell’essenza del Ministero che dovrebbe guidare. Parlare di negoziazioni privatistiche o pubblicistiche relega ancora sia la neo Ministro che l’esecutivo di governo nel quale è stata eletta in fondo all’Europa in quanto a riconoscimento dei diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali e quel che è peggio segna un doloroso e pericoloso passo indietro che autorizza e facilita episodi di discriminazione nei confronti della comunità.
Infine, rappresentare la comunità lgbt come quella che mina l’unicità della famiglia non è solo offensivo ma fuori dal tempo. E’ bene che il Ministro rifletta per altre 24 ore e ci comunichi, magari domani, che lo stralunato parallelo con “coloro che minano all’unicità della famiglia” le è scappato dalle mani senza volere.
Il 7 giugno Roma aprirà il mese delle manifestazioni lgbt con il RomaPride. In quella sede rivendicheremo la parità di diritti per tutte e tutti in un gioioso e colorato corteo che si snoderà per le vie della capitale. Testardamente, ognuno sfilerà come vuole, lontano dalle “mere logiche esibizionistiche” che la Ministro Carfagna adesso vuole appioppare a noi.
Andrea Berardicurti [Segreteria Politica Circolo di Cultura Omosessuale ‘Mario Mieli’]
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