Bruxelles-Kampala-Roma, 6 gennaio 2011
Non C'è Pace Senza Giustizia (NPSG), l'Associazione Radicale Certi Diritti, il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT) e la Sexual Minorities Uganda (SMUG) accolgono con entusiasmo la sentenza dell'Alta Corte ugandese che stabilisce che la pubblicazione da parte del giornale ugandese "The Rolling Stone" di nomi, indirizzi e luoghi di ritrovo di persone accusate di essere LGBTI, e l'incitamento al loro linciaggio, costituiscono una violazione della Costituzione ugandese.
Il 3 gennaio 2011 la Corte ha stabilito, con una sentenza, che il caso in questione non riguarda la legittimità dell'omosessualità in se, ma riguarda i diritti fondamentali e le libertà di tutti i cittadini. La pubblicazione ha, pertanto, violato sia il diritto alla dignità che quello alla privacy garantito dalla Costituzione dell'Uganda alle persone LGBTI così come a tutti gli altri cittadini. La cosa più importante è, comunque, che la Corte ha stabilito che la legge anti-omosessualità esistente, incluso l'Articolo145 del codice penale, non può essere usata per punire persone omosessuali, o presunte tali, ma solo per punire chi commette specifici atti, previsti dalla norma stessa.
La battaglia legale non è ancora finita: l'editore di "The Rolling Stone" ha dichiarato che si appellerà contro la decisione della Corte, paragonando l'omosessualità al terrorismo e affermando che la sentenza della Corte compromette la possibilità dei giornalisti di investigare sulle attività criminali. Il Pastore Solomon Male, rappresentante cristiano nel Paese e leader della Coalizione Nazionale contro l'Omosessualità e gli Abusi Sessuali in Uganda, ha, inoltre, condannato la sentenza affermando che essa tende a definire l'omosessualità come un "diritto umano", contrariamente a quanto stabilito dalla legge ugandese.
NPSG, Certi Diritti, il PRNTT e la SMUG riconoscono l'importanza della decisione dell'Alta Corte che sottolinea come il diritto alla vita e alla dignità delle minoranze sessuali siano stati violati. Questa sentenza, infatti, garantisce la protezione ad altri cittadini ugandesi omosessuali, o percepiti come tali; oltre a fornire un importante precedente per ogni altro tentativo, da parte dei media, di attaccare o minacciare i cittadini per la loro presunta identità di genere o per il loro orientamento sessuale.
La sentenza dell'Alta Corte ugandese, insieme alla recente decisione di mantenere il riferimento all'orientamento sessuale nella risoluzione dell'Assemblea Generale dell'ONU contro le esecuzioni extragiudiziali e alla risoluzione del Parlamento Europeo sui diritti LGBTI in Uganda dello scorso dicembre, costituiscono un chiaro messaggio secondo il quale la negazione dei diritti delle persone LGBTI come strumento politico non sarà tollerato né a livello nazionale né a livello internazionale.
NPSG, Certi Diritti, il PRNTT e la SMUG denunciano l'aumento delle molestie, della violenza e delle minacce che le persone LGBTI stanno vivendo in Uganda dalla pubblicazione del primo articolo sul giornale "The Rolling Stone" e si congratulano con la Coalizione della Società Civile per i Diritti Umani e la Legge Costituzionale per la loro vittoria di fronte all'Alta Corte ugandese. Credono, infine, che sia arrivato il momento per il Governo dell'Uganda di dare chiare rassicurazioni alla gente ugandese, da qualsiasi parte essa venga, sul fatto che verrà loro garantita la protezione da parte dello Stato e della legge contro ogni tipo di minaccia e violenza relativa al loro reale o presunto orientamento sessuale.
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