(08/02/2011) - Il Tribunale di Pordenone ha condannato ad un anno e due mesi di reclusione (senza la sospensione condizionale) i colpevoli dell’aggressione ai danni di un omosessuale non-vedente.
Il giovane, nel gennaio 2009, nella piazza centrale di Pordenone, era stato inseguito, malmenato e apostrofato come “Frocio, bastardo e pedofilo”.
Il Giudice Rodolfo Piccin, con la sentenza di condanna, ha espressamente riconosciuto il ruolo sociale di Arcigay condannando gli imputati ad un risarcimento pecuniario simbolico all’Associazione, oltre che ad un risarcimento di 15 mila euro per la vittima.
Per l’avvocato del giovane Francesco Furlan “è stato riconosciuto il ruolo di Arcigay; ritengo che la pena sia stata un po’ bassa, vedremo le motivazioni. Ora venga approvata la legge che riconosce le aggravanti per la violenza omofoba”.
Giacomo De Peru, vicepresidente di Arcigay Udine e Pordenone dichiara: “Apprendiamo con soddisfazione la notizia di questa sentenza che spero voglia essere un monito per le coscienze dei pordenonesi, non certo omofobi ma troppo spesso assopiti e distratti rispetto alle problematiche riguardanti la comunità omosessuale. Registriamo con gioia che nel rendere giustizia alla vittima di questo atto inqualificabile, la sentenza riconosca ad ArciGay l'importanza del suo ruolo sociale nella tutela dei diritti delle persone LGBT"
da IMGPress-il foglio elettronico
Il giovane, nel gennaio 2009, nella piazza centrale di Pordenone, era stato inseguito, malmenato e apostrofato come “Frocio, bastardo e pedofilo”.
Il Giudice Rodolfo Piccin, con la sentenza di condanna, ha espressamente riconosciuto il ruolo sociale di Arcigay condannando gli imputati ad un risarcimento pecuniario simbolico all’Associazione, oltre che ad un risarcimento di 15 mila euro per la vittima.
Per l’avvocato del giovane Francesco Furlan “è stato riconosciuto il ruolo di Arcigay; ritengo che la pena sia stata un po’ bassa, vedremo le motivazioni. Ora venga approvata la legge che riconosce le aggravanti per la violenza omofoba”.
Giacomo De Peru, vicepresidente di Arcigay Udine e Pordenone dichiara: “Apprendiamo con soddisfazione la notizia di questa sentenza che spero voglia essere un monito per le coscienze dei pordenonesi, non certo omofobi ma troppo spesso assopiti e distratti rispetto alle problematiche riguardanti la comunità omosessuale. Registriamo con gioia che nel rendere giustizia alla vittima di questo atto inqualificabile, la sentenza riconosca ad ArciGay l'importanza del suo ruolo sociale nella tutela dei diritti delle persone LGBT"
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