la Associazione ‘Fondazione Luciano Massimo Consoli’ aderisce al Comitato "SI LO VOGLIO" ... e voi che aspettate ?
Care amiche e cari amici,
i tempi sono maturi per proporvi la creazione di un fronte comune a favore del riconoscimento del diritto al matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Come sapete, con l’iniziativa denominata Affermazione Civile, cui hanno giá aderito alcune decine di coraggiose e responsabili coppie italiane, alcune associazioni hanno messo al centro della loro azione politica questa richiesta.
Pur essendo consapevoli che essa non esaurisce l’elenco delle richieste di uguaglianza e pari opportunità della comunità e delle persone LGBT italiane, riteniamo che la battaglia per il riconoscimento del diritto al matrimonio rappresenti un importante strumento per la crescita sociale e culturale del nostro Paese, e non solo l’ottenimento di un diritto negato. Questa battaglia rappresenta, infatti, un potentissimo strumento di dibattito e riforma del modello sociale e familiare che nel nostro Paese appare come intoccabile, e che rappresenta, insieme al tabù della omogenitorialità e della transessualità autentica, l’ostacolo più grande alla piena ed effettiva parità - morale e culturale, prima ancora che giuridica.
Affermazione Civile ha già raggiunto alcuni, limitati ma significativi, traguardi: quattro sentenze di rinvio all’esame della Corte Costituzionale delle questioni sollevate dagli Avvocati della Rete Lenford di fronte ai Tribunali; e le dichiarazioni di alcuni Sindaci, segnatamente quelli di Torino e Bologna, che stanno rompendo il fronte della negazione e dell’omertà sull’assenza di tutele per le coppie di persone dello stesso sesso.
Portare il dibattito sul diritto al matrimonio fuori le mura di Tribunali e Istituzioni é un compito importante e impegnativo, e il prossimo pronunciamento della Corte Costituzionale é un’occasione unica e difficilmente ripetibile. Le stesse associazioni promotrici di Affermazione Civile, l’Associazione Radicale Certi Diritti e l’Avvocatura per i diritti LGBT - Rete Lenford, sono coscienti che se questo compito rimarrá limitato alle loro energie e possibilitá, si sará trattato di un’occasione perduta.
E’ giunto il momento di fare il salto di qualità: dobbiamo attrezzarci per i prossimi mesi e per il prossimo pronunciamento della Corte Costituzionale, affinché nessuna delle prossime opportunità di parlare all’Italia e alla sua classe dirigente su questo tema venga sprecata. Per fare questo sono necessarie risorse umane ed economiche consistenti, che vanno molto al di là delle forze di ogni singola organizzazione.
Ecco perché vi proponiamo la costituzione di un Comitato nazionale, che raccolga tutte le realtà e le singole persone che in Italia credono in questo obiettivo e che vogliono impegnarsi per raggiungerlo.
Un Comitato che lavori in assoluta trasparenza per unire paritariamente tutte e tutti coloro che credono in questa battaglia, offrendo uno strumento di lavoro che vada oltre le singole bandiere di ciascuna delle nostre associazioni. E che sappia svolgere quella funzione di continuo stimolo e promozione, che furono la missione vincente della Lega Italiana per il Divorzio e della Lega Obiettori di Coscienza, nei primi anni di lotta per la legge sul divorzio e il riconoscimento dell’obiezione di coscienza.
Vi proponiamo, quindi, una prima bozza di Statuto che ha come unici vincoli quelli previsti dalla normativa nazionale per la costituzione di organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS). Ritenetevi libere e liberi di proporre modifiche e integrazioni. Noi promotori dell’iniziativa, senza per questo arrogarci alcun merito o posizione di privilegio, vi contatteremo per parlarne, per confrontarci e per arrivare -veramente al più presto- alla costituzione del Comitato, con tutte e tutti coloro che ci staranno. Vi invitiamo intanto a rispondere a questo messaggio, speriamo, con urgenza ed entusiasmo, scrivendo all’indirizzo silovoglio@googlegroup.com .
Il tempo é poco e le cose da fare tante, speriamo davvero che l’unione faccia la forza!
Enzo Cucco, Carlo D’Ippoliti, Gian Mario Felicetti
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