martedì 28 dicembre 2010
Decisa presa di posizione da parte della Ue che condanna senza mezzi termini i test fallometrici dalla Repubblica Ceca sugli extracomunitari che chiedono lo status di rifugiato per il proprio orientamento sessuale. Si tratta di una pratica inventata dal sessuologo ceco-canadese Kurt Freund e adottata sin dal 1950 in gran parte dei paesi del blocco comunista.
Dopo essere stata accantonata per anni, recentemente è stata riproposta per verificare l'omosessualità delle persone che chiedono asilo sostenendo di essere perseguitati per il loro orientamento sessuale.
Si tratta generalmente di soggetti provenienti da paesi come Iran, Siria, Egitto, Azerbaigian, Nigeria e Camerun dove l'omosessualità è punita ancora oggi con la pena capitale.
Per accertare se il soggetto sia effettivamente omosessuale si utilizzerebbe una particolareapparecchiatura chiamata "pletismografo penile" in grado di misurare il flusso del sangue nel pene di fronte a immagini erotiche eterosessuali; esso sarebbero in grado di misurare anche le reazioni degli organi sessuali femminili.
La pratica è stata già denunciata dall'Agenzia Ue per i diritti fondamentali sulla base di una testimonianza di un profugo gay iraniano processato in Germania, il quale ha asserito di essere stato sottoposto a fallometria nella Repubblica Ceca ed inserita dall'Agenzia stessa nel suo rapporto per l'anno 2010.
Oltre che "degradante" la Ue definisce la pratica "poco compatibile con il rispetto dei diritti fondamentali ed in particolare con gli artt. 4 e 7 della Carta europea ".
Secondo la Commissione, che non ha lesinato critiche nei confronti del Governo ceco, "prendendo in considerazione la sua natura intrusiva e la sua controversa attendibilità, questo test non sembra rispettare il principio di proporzionalità che deve essere alla base delle pratiche europee in materia di asilo".
Le critiche avanzate, non sono esclusivamente a carattere etico e morale ma anche prettamente scientifico in quanto il test "si basa sull'opinabile assunto che le reazioni fisiche della sessualità umana davanti ad immagini pornografiche possano determinare l'omosessualità o l'eterosessualità di chi è costretto a sottoporvisi e sarebbe inutile con soggetti bisessuali ".
Michele Cercone, portavoce della Commissione europea in materia d'immigrazione, nel deprecare l'uso del pletismografo ha sostenuto che "il test rappresenta una forte interferenza nella sfera privata della persona e appare particolarmente inappropriato per i richiedenti asilo che sono perseguitati a causa dei loro orientamenti sessuali", aggiungendo che "l'esame delle domande d'asilo deve avvenire sempre e comunque nel rispetto dei diritti fondamentali e dei principi generali della legislazione europea".
Prima di procedere con misure sanzionatorie ad hoc, la Commissione avrebbe comunicato al Governo di Praga le proprie conclusioni.
A quanto risulta, le autorità ceche si sarebbero dette pronte a sospendere questo tipo di pratica anche se il Ministro degli Interni, Tomas Haisman, non ha mancato di sottolineare che i test sarebbero stati condotti su un numero molto ridotto di persone e sempre con il loro consenso. "Negli ultimi 10 anni abbiamo portato a termine al massimo una decina di test al fine di capire se gli extracomunitari usino false motivazioni per ottenere l'asilo politico" ha aggiunto laconicamente il Ministro.
Nuccio Franco
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