23 MARZO – 15 APRILE, GIORNATE DI DIALOGO DELLE FAMIGLIE OMOSESSUALI CON LE PUBBLICHE AMMINSTRAZIONI: LETTERA AI SINDACI DI TUTTI I CAPOLUOGO DI PROVINCIA ITALIANI.
INVITO ALLE COPPIE DELLO STESSO SESSO A PRESENTARSI NEI COMUNI DI RESIDENZA.
Roma, 23 marzo 2011
Nel 1° anniversario dell'udienza della Corte Costituzionale (sentenza 138/2010) sulla decisione relativa alla costituzionalità del rifiuto al matrimonio per le coppie dello stesso sesso, periodo compreso tra il 23 marzo e il 15 aprile 2011, i Sindaci e i dirigenti degli uffici di Stato Civile di oltre 140 Comuni italiani, riceveranno una lettera dell'Associazione Radicale Certi Diritti.
Nella lettera viene ricordato, grazie alla sentenza della Consulta, come nella giurisprudenza italiana sono stati sanciti inequivocabilmente i seguenti principi:
• Le coppie omosessuali hanno rilevanza costituzionale e non sono un mero fatto privato;
• Il matrimonio tra persone dello stesso sesso è compatibile con l'attuale Costituzione;
• Le coppie non sposate omosessuali sono su un piano giuridico differente, perché più meritevole di riconoscimenti di diritti e doveri rispetto alle coppie eterosessuali non sposate;
• Il parlamento ha il dovere di legiferare in materia con una regolamentazione organica e generale, dunque non privatistica.
L'udienza del 23 marzo 2010 e la sentenza 138/2010 del 12 Aprile (motivazione rese pubbliche il 15 aprile) non sono avvenute "per caso", ma sono state il frutto di un movimento di consapevolezza civica chiamato "Affermazione Civile". Già dal 2007, infatti, diverse decine di coppie dello stesso sesso si sono recate nel comune di residenza, per chiedere la pubblicazione degli atti del matrimonio e impugnare il diniego presso i tribunali competenti. Questo è avvenuto con il sostegno dell'associazione radicale Certi Diritti e della rete di avvocatura LGBT Rete Lenford.
Questa presenza va incoraggiata e sostenuta. E l'associazione radicale Certi Diritti intende farlo, invitando le coppie omosessuali italiane a presentarsi – in particolare tra il 23 Marzo e il 12 Aprile – presso i propri comuni di residenza per richiedere le pubblicazioni degli atti di matrimonio e confermare così la loro azione di Affermazione Civile. Fino a quando quasi tutta la classe politica rimane paralizzata sui suoi interessi di casta e vive anche nella commistione di privilegi con il potere clericale Vaticano, non rimane che agire sul piano dell'iniziativa legale in Italia e in Europa.
E' evidente che le coppie non si presenteranno per "averla vinta" sui Comuni italiani, bensì per instaurare un rapporto rispettoso e aperto con le istituzioni della città in cui vivono. L'invito che rivolgiamo ai Sindaci, è quello di prepararsi a questo dialogo, e di affrontare senza pregiudizi le richieste di parte della cittadinanza.
Il testo integrale della lettera inviata ai 140 Sindaci e dirigenti dei Comuni capoluogo di Provincia di tutta Italia al seguente link: http://www.certidiritti.it/tutte-le-notizie/1073-ad-un-anno-dalla-sentenza-sul-matrimonio-gay-lettera-ai-sindaci.html
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