Associazione Fondazione LUCIANO MASSIMO CONSOLI

3 gennaio 2009

GAY PRIDE GENOVA, IN PIAZZA TUTTO L'ANNO

Una probabile incursione al Festival di Sanremo, un calendario di eventi che si snoderà per tutto il 2009, convegni, spettacoli, relazioni dell´Unione europea, film e, nel momento culminante, la parata del 13 giugno. È il Gay Pride 2009 di Genova. Si è costituito ufficialmente, nei giorni scorsi, il "Comitato Genova Pride 2009", fondato dalle prime tre associazioni Crisalide Azione Trans, Arcilesbica e Arcigay L´Approdo e ha già presentato una prima stesura del calendario degli eventi, che ha presentato alle istituzioni, in attesa di finanziamenti. Il Comune metterà a disposizione un ufficio per il Comitato, nel centro storico. «Il Gay Pride di Genova è aperto a tutta la città, ha bisogno di volontari e collaborazioni di ogni tipo: chiunque voglia dare una mano è il benvenuto», spiega Riccardo Gottardi, segretario nazionale Arcigay.

Intanto, la parata: si svolgerà nel pomeriggio del 13 giugno, in concomitanza con la processione del Corpus Domini. Con una trentina di carri partirà da Stazione marittima e approderà in piazza De Ferrari. «Abbiamo bisogno di motrici e pancali» spiega Gottardi: «Dobbiamo ancora stabilire il percorso definitivo con la Questura e parlare con la Curia: possibile che ci siano delle intersezioni delle due manifestazioni, perché no? Cercheremo di evitare una totale sovrapposizione. Vogliamo farci vedere, perché i genovesi non ci giudichino più "per sentito dire", ma dopo averci incontrato».A promuovere la "parata" di giugno sarà un manipolo di comici e attori genovesi, che saranno protagonisti di blitz nei teatri e nelle discoteche delle principali città italiane: sono in corso contatti con Maurizio Crozza, Dario Vergassola e il gruppo di "Sensualità a corte", miniserie televisiva cult (all´interno di "Mai dire Martedì") con Marcello Cesena e Mauro Pirovano. E prima della sfilata, all´inizio di giugno, si sta pensando di organizzare una grande festa, aperta alla città, su una nave attraccata in porto.

Il Gay Pride lungo un anno avrà un tema specifico per ogni mese e un titolo complessivo che il Comitato vorrebbe fosse una frase di Fabrizio De Andrè: i contatti con Dori Ghezzi sono in corso. A gennaio, la memoria e le religioni. Si debutta il 13, e proprio con un sacerdote. Don Franco Barbero alla libreria "Books in the Casba" ricorderà il suicidio di Alfredo Ormando che si diede fuoco in piazza San Pietro per protestare contro la posizione della Chiesa sull´omosessualità. Il 23 gennaio si aprirà, nel palazzo della Regione di piazza De Ferrari, una mostra interattiva sugli omosessuali nei campi di sterminio.

A febbraio, il tema della famiglia. Oltre a una probabile incursione al Festival di Sanremo, «per ricordare che proprio nella cittadina ligure, il 4 aprile 1972, uscì allo scoperto il movimento omosessuale italiano - spiega Gottardi - contestando un convegno di sessuologi che dissertavano sulle cure per l´omosessualità». Il 14 febbraio, San Valentino, sarà il giorno dei "crossing kisses", baci appassionati agli incroci delle principali vie della città. Una giornata di discussione, poi, su omosessualità e famiglia, con l´Agedo (Associazione genitori di omosessuali).

A marzo, omosessualità e forze armate. Organizzato con l´associazione nazionale Polis aperta, un convegno su gay e lesbiche in divisa. L´8 marzo, dedicato alla letteratura lesbica. E «la novità del pride genovese, il tema della "drag king", la maschilità femminile», illustra Gottardi. Poi, l´arrivo dei vertici Ue per presentare a Genova i dati europei sull´omofobia.

Ad aprile, si aprirà e chiuderà a Genova il Festival del cinema gay e lesbo di Torino, con passerella dei protagonisti. Ad aprile, la rievocazione storica (con tanto di rogo) delle vicende di Jacopo Bonfadio (1505-1550) che venne chiamato dalla Repubblica ad insegnare filosofia all´Università e a scrivere gli "annuales genuensis", ma diede troppo fastidio, venne accusato di sodomia e condannato alle fiamme. Il 13 giugno, la parata. E il calendario è in fieri, per i mesi successivi.

Michela Bompani [‘La Repubblica’]

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