Associazione Fondazione LUCIANO MASSIMO CONSOLI

30 marzo 2012

DIVIETO DI COMING OUT DA SAN PIETROBURGO A TUTTA LA RUSSIA

Un disegno di legge contro la "propaganda gay tra i minori" è stato presentato alla Duma, la camera bassa del parlamento russo. Il testo della norma propone multe per chi compie "atti di propaganda" in presenza di minori: in pratica, qualunque manifestazione o atto pubblico di omosessuali è passibile di sanzioni amministrative, da 4.000 a 500.000 rubli (la cifra massima, circa 13.000 euro, è prevista per le organizzazioni), basta che nelle immediate vicinanze si trovi un minorenne. Simili leggi sono già stata adottate a livello locale: l'ultima a San Pietroburgo, dove la comunità gay ha chiesto a Madonna di cancellare il concerto in agenda nella capitale degli zar, per protestare controllo la norma anti-gay. La star americana ha fatto sapere che non rinuncerà, ma che dal palco parlerà a favore dei diritti omosessuali, cosa giudicata insufficiente dalle organizzazioni di difesa delle minoranze sessuali.

"La propaganda omosessuale ha assunto grande portata nella Russia moderna", sostiene il documento 'esplicativo' che accompagna il disegno di legge, presentato da deputati di Novosibirsk. Secondo gli autori, non vi è alcuna violazione dei diritti costituzionali dei cittadini in questa norma, che indirettamente vieta anche manifestazioni come il gay pride: impossibile, infatti, assicurare che non vi siano minori in grado di assistere.

Simili leggi sono già state adottate a livello locale in alcune regioni, da quella di Astrakhan nel sud della Federazione alla centrale Ryazan o a Kostroma. Poco più di due settimane fa è stata la volta di San Pietroburgo. In Unione sovietica l'omosessualità era un crimine per cui si poteva finire in prigione. Il presidente russo Boris Eltsin la depenalizzò nel 1993, ma l'opinione pubblica al riguardo è cambiata poco, tanto che opporsi ai diritti gay è considerato un buon strumento elettorale. Secondo un sondaggio dell'istituto indipendente Yuri Levada, nel 2010 il 74% dei russi considerava gli omosessuali "amorali" o persone affette da "problemi psichici".

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