Associazione Fondazione LUCIANO MASSIMO CONSOLI

25 aprile 2024

Ritratti storici LGBT: MARIA LAURA ANNIBALI

  M5S Diritti civili ed LGBT

RITRATTI STORICI LGBT

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Negli anni '60 e '70 ci fu una svolta radicale nella natura del movimento per i diritti civili degli individui LGBT+.
In un mondo che per larga parte continua ad essere innamorato dei diritti civili, vogliamo dare voce attraverso la nostra pagina “diritti civili e lgbt” pagina gestita da un gruppo di attivisti del movimento 5 stelle lgbt https://www.facebook.com/amici5stellelgbt a chi si è speso per un ideale, facendolo proprio.
Abbiamo pensato ad una rubrica, con cadenza settimanale, nella quale intervisteremo persone che con la loro vita hanno fatto la storia del nostro movimento e non solo. Le nostre radici, la nostra storia, la nostra cultura, fino ai giorni nostri.



Intervista a Maria Laura Annibali.
A cura di Sara Zanon e Sem Politi.
La dottoressa Annibali nasce a Roma nel 1944. Dal 2014 Maria Laura Annibali è Presidente dell’Associazione DI’GAY Project. L’associazione realizza attività, campagne e progetti di volontariato in difesa dei diritti umani, contro ogni forma di discriminazione.
1.Donne temerarie, le amazzoni del nostro presente, irriducibili donne che parlano con le donne. “Donne da sfogliare” affronta argomenti di natura sociale, politica, linguistica. Lo spettro di questo libro è la socialità. La signora dai mille cappelli, conduce e rassicura. Documenta con i suoi lavori, tre documentari, una donna vicina al reale, lontana dagli stereotipi. Lo scopo rimane far conoscere un modo di essere donna lontano dal consueto: si può essere donna anche se il sesso biologico è un altro?
Nel trailer del mio ultimo film lo dico proprio “donne per nascita e donne per scelta”, io credo che una delle intervistate fosse più donna di me. Credo che Cristina Leo sia molto più femminile di me che ho un carattere al maschile. A differenza dei miei colleghi, un signore una volta, appena entrato, mi disse subito : “siamo della stessa famiglia”, pur non essendo io visibilmente lesbica. A Tele Roma 56 ho fatto poi il mio coming out pubblico. All'epoca coordinavo 4 sezioni, una di queste mie collaboratrici disse che avevo abbracciato oltre alla causa animalista, anche quella gay. Un'altra più maliziosa disse che pur d'andare in televisione avevo detto che ero lesbica. La gente che lavorava tutto il giorno con me non ha mai capito che ero lesbica. Negli atteggiamenti non lo ero, mentre quest'uomo che è entrato nell’ufficio dove lavoravo, me lo ha detto subito. Sono stata per anni una persona “velata”. Ho lavorato a Tivoli, lì c'era una marcia in memoria della strage del Circeo organizzata dai radicali. Un poliziotto mi disse: “Ma che sei matta, Laura, quelli son tutti froci e rivoluzionari”. La prima volta che non ho manifestato chi ero, fu quella volta. Il poliziotto aveva capito lo spirito femminista, ma mi sconsigliava di partecipare perché c’erano gay. Dunque si può essere donna anche se non si è nati donna.
2. Cosa ricorda della sua giovinezza che lei stessa in un’intervista definisce “allineata”?
Ho fatto un coming out sofferto, nei miei film lo dico, anche nei libri lo affermo. Ero una ragazza di quegli anni. Ero allineata. Mi piacevo molto, ero una bella donna, avevo degli spasimanti. La prassi era fidanzarsi e poi sposarsi. Fidanzamenti in casa, al cinema andavi in tre. Mi dicevano: “Ci sposiamo” e io li lasciavo subito. Sono morti mia madre e mio padre in quaranta giorni e questo mi ha cambiato la vita. Volevo stare con un uomo gentile e premuroso, avevo trent'anni, non ero più giovanissima. Ho vissuto da etero, perchè all'epoca non c'era una cultura della lesbicità. In casa non si parlava mai di gay e di lesbiche, mia mamma è vissuta finchè ho avuto 28 anni e discorsi così non si sono mai fatti. Una vita allineata, ha portato ad un cammino, anche sessuale, lungo. Io sono molto religiosa, ho la mia spiritualità, mi sento cristiana, non sono cattolica: “non posso essere di una chiesa che non mi vuole”.
Spiritualità è qualcosa di più della stessa religiosità. Ho influenze buddiste e credo nel karma e nella reincarnazione, nei vangeli apocrifi. Tutti i miei maestri hanno parlato “del perchè si nasce, perchè si muore, cos'è il dolore, cos'è la gioia”. Dico sempre: “la poesia, l'arte, la spiritualità salveranno il mondo”, “noi omoaffettivi dovremmo accettare poeticamente la nostra diversità.”
3. Qual è il suo rapporto con gli animali? Sono per gli zeri del mondo, chi più zero del mondo rispetto all'umano degli animali. Gli studiosi dicono che l'animale ha anche dei piccoli pensieri. Li amo perchè in loro non c'è cattiveria. Uccidono per sopravvivenza soprattutto. Che dire degli animali domestici? Io sono una gattara in senso esoterico, per le mie ricerche. Anche se durante tutto il giorno io ho un cane, passo così i miei pomeriggi. La nonna è troppo anziana per portarlo a spasso e la mamma è malata, questo splendido cane ha solo me e mia moglie per giocare. Ho un cane a part time, mia moglie (che fa la volontaria ai malati incurabili) è più canara. Ho avuto un incidente domestico con un gatto. Il gatto non si è spostato da me, finchè non mi sono rialzata. Pur non essendo il mio gatto, ha capito che lo stavo accarezzando e non si è allontanto da me.
4. “L’altra altra metà del cielo…continua”consente di guardare avanti oltre la diversità, di ampliare l’orizzonte, li’ dove parità e diritti sono solo un miraggio tutto italiano. Attraverso varie interviste si affronta il tema della famiglia omogenitoriale e il suo iter storico culturale per un futuro senza pregiudizi. Come la comunità LGBTQI affronta e incoraggia l'azione rispetto a certe tematiche e problematiche che si sono poste in questi ultimi anni ? Tipo il matrimonio, l’adozione e in definitiva il diritto di parità di un individuo lgtbq+?
La comunità è quasi tutta per il matrimonio egualitario e per le adozioni. Non siamo tutti d'accordo sulla GPA. Da vecchia femminista, che ha tanti amici che sono diventati genitori, veramente per grande amore e non come dicono gli altri che non sono d’accordo per egoismo, conosco persone che lottano, come Marilena Grassadonia che a Roma si occupa dei nostri diritti, non posso che essere favorevole. Il Papa ha detto: “chi sono io per giudicare”, rivolto a noi omosessuali.
L’Annibali parafrasando il pontefice afferma:” Chi sono io per dire di no a degli uomini, tra loro ci sono tanti amici, che hanno veramente questo amore e questa voglia di paternità?”con il cuore afferma - sua volta:”chi sono io, per giudicare l'amore?” Invece, tornando ai figli, “i figli delle famiglie arcobaleno non sono figli di un dio minore, esistono e vanno tutelati!”.
5. Cosa sarebbe successo, se fosse passata la legge Zan, ad esempio, nelle scuole? Sono disperata per le scuole. Il mio film in cui si parla di femminismo con Edda Billi tra le protagoniste. “Dopo il cristianesimo, la più grande rivoluzione è stata il femminismo”, come afferma la Billi. Lo sforzo di uscire dalle etichette e dagli stereotipi alla ricerca di una omoaffettività condivisa.
Ho giurato, davanti a tante persone, quando mi hanno dato un premio sulla mia attività sociale che ci sarei stata per i diritti e le persone. Come ci sono stata per la legge zan o per la legge sulle unioni civili, sotto il sole e la pioggia, sembravamo un quadro del Caravaggio. Ripeto i giovani devono sapere del femminismo e di questa grande rivoluzione. Di quelle dieci donne storiche che hanno fatto il movimento, in realtà in vita sono solo quattro. Sarebbe da portare nelle scuole e documentare a livello storico. Io assieme ad altre persone competenti e motivate ho dato tutto per le unioni civili, lei (Edda Billi) ha fatto tutto per la rivoluzione lesbo- femminista.

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