Associazione Fondazione LUCIANO MASSIMO CONSOLI

17 gennaio 2009

IL GIALLO E IL ROSA

Shoà e Homocaust, due genetiche per uno sterminio.

Ebrei ed Omosessuali per ricordare insieme la Shoà e l’Homocaust: evento non stop organizzato dall’Associazione “Ecad” in occasione del GIORNO DELLA MEMORIA 2009.

La memoria degli altri – questo il titolo dell’iniziativa culturale ideata da Vittorio Pavoncello - giunge qui alla sua terza edizione, dopo gli eventi degli anni precedenti dedicati rispettivamente ad “Ebrei e Rom” (Auditorium Ara Pacis, 2006) ed “Ebrei e Disabili” (Auditorium Parco della Musica, 2007). Nella cornice multipiano del Qube, lunedì 26 gennaio, dalle 11 alle 24, la Shoà sarà così ricordata attraverso testimonianze parlate, discusse, filmate, raffigurate e interpretate che oltre a tracciare la storia passata, cercheranno di disegnare più civili modi di comprensione, analisi e dialogo per le persone e gruppi che da sempre hanno costituito fonte e stimolo per l’identità europea.Tra gli argomenti affrontati negli incontri-dibattito Gianfranco Goretti tratterà delle politiche discriminatorie nei confronti degli omosessuali durante la seconda guerra mondiale. Si parlerà anche di Genetica e Sessualità, a partire dalle riflessioni di Magnus Hirschfeld, una delle figure dominanti nell’ambito della difesa dei diritti politici degli omosessuali (1868-1935): ebreo, omosessuale e social–democratico, Hirschfeld si occupò di studi di sessuologia, espresse il concetto di terzo sesso e fondò il “Comitato scientifico-umanitario” e l’“Istituto di Scienze Sessuali”. Tra i relatori si segnalano le presenze di Luigi Attenasio, Imma Battaglia, Anna Foa, Pupa Garribba, Franco Grillini, Enrico Oliari, Angelo Pezzana, Rossana Praitano, Marcello Pezzetti, Marco Reglia.

Il teatro sarà presente con un triplice appuntamento: Come una rana d’inverno/Bent, suggestiva creazione di teatro-danza di Marco Mattolini con le coreografie di Gloria Pomardi liberamente ispirata alle opere di Primo Levi, Jiri Orten, Bertolt Brecht, Daniela Padoan, Martin Sherman; Al di qua del bene e del male di Marco Belocchi, spettacolo itinerante elaborato su testi da Primo Levi, Wiesel, Kertesz, Frank, Bruck e Bassani; La scelta di Turing di Vittorio Pavoncello, uno spettacolo su Alan Turing, il noto matematico che permise di decifrare i codici crittografati dei nazisti (ENIGMA) permettendo così agli alleati di vincere la guerra e in seguito, a guerra finita, portato al suicidio perché omosessuale. Protagonisti Bruno Maccallini, Toni Garrani, Arianna Lazzaro e Cristina Aubry.

Le performance musicali, ispirate alle tragedie dei campi di concentramento, saranno espresse da molteplici contesti sonori: Enzo De Rosa e Kyung Mi Lee interpreteranno al pianoforte e violoncello la composizione Il giallo e il rosa; il soprano Monica Benvenuti eseguirà l’opera Nudo di Sylvano Bussotti su testo di Aldo Braibanti; Francesco Lotoro e l’Ensemble Musica Judaica proporranno un’antologia di musiche “concentrazionarie“ scritte dal 1933 al 1945 dal titolo Musica dell’Uomo di domani; il violinista Marco Valabrega e il Trio Dreidel con la cantante Ruth Ejzen in brani di repertorio Klezmer.

La mostra Homocausto proporrà un buon livello di approfondimento del quadro storico sull’approccio del fascismo all’omosessualità e sulla persecuzione delle donne lesbiche, con particolare attenzione anche alle discriminazioni effettuate nei regimi totalitari (fornito è l’elenco dei paesi che prevedono norme contro l’omosessualità).

L’esposizione sarà affiancata dall’omaggio pittorico Arte e Shoà di 20 artisti sul tema della Shoà e dell’Homocaust, tra i quali si segnalano Franca Bernardi, Fiorella Corsi, Riccardo Einaudi, Menashè Kadishman, Lughia, Teresa Pollidori, Eliana Prosperi, Chiara Rapaccini, Rosella Restante, Giuseppe Salerno, Birgit Shola e altri…

Il cinema testimonierà il passato “giallo-rosa” tramite una duplice proiezione: Grune Rose di Dario Picciau, un film-racconto omaggio a Richard Grüne, artista e testimone dello sterminio degli omosessuali sotto il nazismo, prodotto da Visions e Arcigay Firenze "Il Giglio Rosa“ su soggetto e sceneggiatura di Roberto Malini; Paragraf 175, l’opera diretta da Rob Epstein e Jeffrey Friedman su testo di Sharon Wood, narrata nella versione originale da Rupert Everett: uno straordinario documento tragico e commovente che ritrae 6 sopravissuti alla persecuzione nazista contro gli omosessuali.Infine il Premio Teatro e Shoà, a cura del CeRSE Tor Vergata che vedrà proclamare i vincitori della II edizione e consegnare loro le targhe della Presidenza della Repubblica.

Il catalogo multimediale, realizzato da Moventia con la grafica Artmann oltre alle opere pittoriche esposte nella mostra, conterrà i contributi di Furio Colombo, Nicola Zingaretti, Piero Marrazzo, Riccardo Pacifici, Ambasciata di Israele, Ambasciata della Repubblica Federale di Germania, Gianfranco Goretti, Angelo Pezzana, Marcello Pezzetti, Vittorio Lingiardi, Marco Reglia, Pupa Garribba, Grazia Sed, Luigi Attenasio, Imma Battaglia, Franco Grillini, Anna Foa, Enzo Cucco, Francesco Lotoro, Silvano Bussotti e Silvia Cutrera.

IL GIALLO E IL ROSA è un’iniziativa realizzata con il sostegno della Provincia di Roma, Comunità Ebraica di Roma e Segretariato Sociale della Rai, con il patrocinio di Parlamento Europeo, Ambasciata di Israele, Ambasciata della Repubblica Federale di Germania, Regione Lazio, Provincia di Roma, Unione Comunità Ebraiche Italiane e Centro di Cultura Ebraica.

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