La nuova campagna di prevenzione della Lila punta ancora una volta ad attivare comportamenti sessuali sicuri e promuove l’uso del profilattico, unico strumento in grado di tutelare chiunque abbia una vita sessuale attiva.
L’infezione da Hiv continua infatti a propagarsi e ha ormai assunto una precisa connotazione sessuale, con il 79% delle nuove infezioni dovute a rapporti sessuali. L’uso del profilattico continua ad essere una delle strategie principali di contrasto all’HIV raccomandate da tutte le agenzie internazionali, che attraverso l’uso dei preservativi maschili e femminili, l’accesso al test e la terapia antiretrovirale, si sono date come obiettivo l’azzeramento dell’infezione come dice l’esplicita headline del World Aids Day 2011 “Getting to Zero”.
“Aids. Proteggiti semplicemente” nasce da un gruppo di giovani creativi che hanno colto nel segno: rendere semplice e naturale ciò che è vissuto ancora con difficoltà.
Basterebbe proteggersi usando il preservativo, eppure tanto semplice non è: barriere culturali, pregiudizi, cattiva informazione fanno del preservativo ancora un tabù.
Questa campagna ci consente di vedere quanto ci renda liberi proteggerci semplicemente, e ci mostra tutta la naturalezza di un gesto che può far parte della nostra intimità.
Ringraziamo Giorgia Di Pasquale, Jordi Morell e tutte le persone che autonomamente e gratuitamente hanno dato vita a questa iniziativa di comunicazione che ha per noi un valore ulteriore e fondante: la partecipazione diretta e attiva delle persone, dei cittadini, nel contrasto all’Hiv.
I comportamenti per la prevenzione del rischio di trasmissione del virus Hiv sono ormai noti, ma non per questo sono adottati: il profilattico è poco utilizzato rispetto al resto d’Europa (l’Italia è agli ultimi posti) e il rapporto sessuale non protetto è la prima causa di infezione in Italia. I casi di diagnosi di infezione da Hiv attribuibili a trasmissione sessuale sono aumentati dal 13,3% del 1998 al 79% del 2009. Anche rispetto alle diagnosi di Aids i casi attribuibili a trasmissione sessuale crescono dal 42,6 % del 1998 al 69,5% nel 2009/10. (Fonte Bollettino COA/ISS nr 24 del 2011, nelle regioni/province in cui è attiva la sorveglianza).
Le donne sono maggiormente a rischio di contrarre l’infezione da hiv rispetto agli uomini per una serie di fattori biologici, sociali e culturali: le infezioni tra le donne sono in crescita. La proporzione di donne a cui viene diagnosticato l’Hiv è in crescita, nel nostro paese e più in generale nel mondo. Nel 1985 rispetto alle diagnosi di Hiv il rapporto donna/uomo indicava che per ogni donna che scopriva di aver contratto l’Hiv vi erano 3,5 uomini, nel 2009 questo rapporto è sceso a 3,1.
Nella coppia il profilattico è poco usato: molte delle infezioni avvengono all’interno delle coppie eterosessuali. Rispetto alle diagnosi di Aids, i casi attribuibili a trasmissione eterosessuale crescono dal 25,3% del 1998 al al 45,1% nel 2009/10. Dallo studio ICONA (Italian CohOrt of Naive Antiretroviral patients) emerge che l’80% delle infezioni che le donne hanno contratto per via sessuale è avvenuta attraverso il proprio partner stabile.
Nella popolazione omosessuale, negli ultimi anni si è registrato un incremento delle infezioni sia a livello europeo che per quanto riguarda l'Italia. Il Centro Operativo AIDS dell'Istituto Superiore di Sanità ci dice che in Italia l’infezione da Hiv dovuta a rapporti omo/bisessuali è salita dal 17,2% del 2001-02 al 24,4% nel 2009/10. In Europa, il sesso tra uomini è la principale modalità di trasmissione per le infezioni del 2009, ovvero il 35% dei nuovi casi (fonte ECDC).
L’opuscolo è pensato appositamente per offrire al mondo giovanile un’informazione semplice, chiara e scientificamente corretta e aggiornata.
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