Questo 12 dicembre 2022 ci siamo riuniti a Marino, in via Santa Lucia, noi Fondaroli assieme a GayLib, Socialisti Marinesi, Arcigay Consoli di Marino, LGBT+ del M5S, ANPI marinese, con il presidente del Consiglio Comunale, vicesindaco e consiglieri di Marino, l'assessora leghista all'urbanistica, con la presenza partecipe della nipote di Massimo Consoli e numerosi altri cittadini per festeggiare il suo //esimo compleanno postumo! Madrina della serata è stata Vladimir Luxuria, amica di Massimo, attivista ed ex deputata per i diritti LGBT+ .
Insomma una bella e gaya compagnia, determinata a rendere omaggio a Luciano Massimo Consoli e alla sua infaticabile opera di informazione e diffusione delle basi del rispetto per ogni cosiddetta "diversità".
Perché festeggiarlo? Semplice: lui il 29 novembre 2006, anno in cui l'abbiamo festeggiato assieme per l'ultima volta al Circolo Mario Mieli, scriveva:
"Gli americani hanno lo “Stonewall”, gli italiani si devono contentare del mio compleanno...E come in America lo “Stonewall”, che cade il 28 giugno, si commemora la domenica immediatamente precedente quella data, qui da noi il mio compleanno, che cade il 12 dicembre, si festeggia il sabato precedente che, quest’anno capita il 9 dicembre."
Erano uscite ironiche di questo tipo che gli hanno spesso guadagnato accuse di vanità, di presenzialismo e di protagonismo, troppo spesso proprio di chi non vuol rischiare di perdere occasione di mettersi in mostra, ma in realtà evidenziavano il temperamento tendenzialmente romantico di Massimo, da lui sempre aspramente combattuto come debolezza inammissibile in un rivoluzionario con la passione scientifica della storia..
L'amico fraterno Luigi Ferdinando, da lui soprannominato la Phonola, per il compleanno 2003 di Consoli, scriveva di Lui questo simpatico responso:
"Dagli oroscopi risultava che lui ha una doppia personalità: la prima è quella che tutti conoscono, il tipo serio e studioso con gli occhiali che sembra pure etero. E la seconda che pochi sanno: il bambino buono e gentile con tutti, che è gei, e ama fare e ricevere i regali e aiutare gratis a tutti. Che poi sarebbe quello che fa i miracoli...o quasi!"
Con tutte le sue sfaccettature, Massimo, amato e mitizzato da molti come una sorta di papa laico, è stato in realtà un grande ricercatore e un grande collezionista di vicende umane, anche sotto forma di documenti, che hanno costituito l'oggetto del suo instancabile lavoro durante tutta la sua vita, e un grandissimo propagandista di informazioni su coloro che erano costretti a vivere i loro affetti nella clandestinità, nella riprovazione sociale, bollati dal marchio dell'infamia e del peccato, nell'odio e nella discriminazione, a rischiare troppo spesso a subire) di esser perseguitati come criminali, oppure a non viverli e non vivere affatto
Massimo scrisse in Affetti speciali : (...)In quei due, tre giorni, presi la più importante decisione della mia vita: mi «accettai» come omosessuale. Non solo, giurai a me stesso che avrei dedicato la mia vita all’emancipazione degli altri omosessuali, che avrei fatto tutto, più che il possibile fino all’impossibile, per liberare la mia comunità dalle catene che la legavano e la facevano soffrire. Giurai che non avrei accettato imposizioni di nessun tipo da uno Stato, da una Chiesa, da una Società che avevano cercato di sopprimermi, di distruggermi, di farmi scomparire dalla faccia della terra.
Tutto questo aveva, ed ha ancora oggi per quel che posso capire, un fondamento nell’amore: amore grande, sconfinato, irrefrenabile prima di tutto per i miei fratelli che, come me, sono stati costretti a subire le ingiurie dell’idiozia umana fatta carne; e poi amore per tutti gli uomini e le donne, amore per coloro che sono oggi, e qui, viventi, ma anche per quelli che hanno già dato il loro contributo all’evoluzione dell'umanità ed a quelli che lo daranno domani o dopodomani…
E questo amore e’ un imperativo morale per tutti: noi non abbiamo solo dei diritti nei confronti di noi stessi, ma anche degli obblighi di fronte agli altri. Di più verso quelli che ci sono vicini, di meno per quelli che sentiamo lontani da noi, certo, ma con tutti abbiamo un legame che non ci è concesso recidere o ignorare.(...)"
Purtroppo l'anno dopo, 2007, Massimo ha mancato di poco l'appuntamento, ma se n'è andato affidandomi due compiti.
Il primo quello di non lasciare che tutta la documentazione da lui raccolta rimanesse sepolta e irraggiungibile nell'Archivio di Stato, o diventasse oggetto di contese nella Comunità Varia, come chiamava la sua "famiglia allargatissima" LGBTQ, o peggio ancora venisse dispersa.
E come secondo quello di organizzargli ogni anno il 12 dicembre una bellissima festa di compleanno: per ritrovarci allegramente con gli amici, come piaceva a lui, tra commozione e risate, e torta con le candeline e regali, a discutere e confrontare le nostre vite, le nostre idee, riflettere sul nostro lavoro per il comune obbiettivo della liberazione omolesbotransbisex, ma anche di ogni oppresso per il suo essere.
Due compitini apparentemente facili, in realtà difficilissimi, soprattutto il primo.
Infatti proprio per realizzare il suo primo, e aggiungo principale, sogno di mettere a disposizione della cultura Italiana e internazionale l'immane documentazione raccolta in quasi cinquant'anni di ricerche e studi, un manipolo di amici si è associato pomposamente in una " Fondazione" che porta il suo nome, e ha lavorato instancabilmente per riuscirci.
Il risultato è visibile, realizzato con grande lavoro e con l'appoggio più di istituzioni che dell'associazionismo GLBT: una grande e bella mostra antologico/documentaria (Massimo Consoli, marinese d'affetti speciali") in occasione del primo anniversario della sua morte (2008) nel Museo Civico Mastroianni di Marino, conclusa con la celebrazione là del suo secondo compleanno postumo, e una seconda esposizione di una parte dei materiali documentali nella nuova sede di Arcigay romana per celebrare i 50 anni dell'"Archivio Consoli".
Abbiamo poi qualche anno dopo, nel 2010, festeggiato il compleanno di Massimo Consoli con l'apposizione di una targa commemorativa a lui dedicata sulla facciata del palazzo di via Galvani a Testaccio in cui è nato, da parte della giunta Capitolina. Nel 2015 invece come regalo di compleanno gli abbiamo organizzato la mostra "dove nasce l'arcobaleno" presso l'Archivio di Stato all'EUR e la definitiva creazione del Fondo Consoli dove è catalogato l'ingente materiale sulla vita e la cultura LGBT+ raccolto per tutta la vita da Massimo, che costituiva la sua amatissima creatura, ovvero l'Archivio Consoli.
Quest'anno siamo stati tutti felici di fargli omaggio dello sblocco dell'intitolazione al suo nome di una strada di Marino, la città dove assieme a Roma ha vissuto la gran parte della sua vita: ci sono ancora alcune fasi da superare, ma siamo certi che nel prossimo anno potremo inaugurare la strada intitolata a Luciano Massimo Consoli, una via che circonda la sua casa, dove visse e scrisse e che ora accoglie la sua figlia adottiva Milika e i suoi nipoti, e va a congiungersi amorevolmente con la via Dario Bellezza da lui fortemente voluta e realizzata.
Perciò tenetevi pronti, perché l'inaugurazione sarà un grande evento popolare, con tanto di banda e festeggiamenti e sarete tutt** invitat**.
Alba Montori
segretaria dell'associazione Fondazione Luciano Massimo Consoli
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