RITRATTI STORICI LGBT
CLAUDIO MARIA MORI è un attivista, fondatore di radio radicale, giornalista, politico.
a cura di Sara Zanon
1.Qual è il rapporto tra sfera pubblica e sfera privata per un omosessuale di ieri e di oggi? Complessa la cosa, perchè bisogna vedere quando è ieri e quando è l'altro ieri e così via, comunque è mutato molto negli anni. Diciamo che dipende moltissimo dalle professioni che si fanno, dal tipo di famiglia dalla quale si è nati e da quella in cui poi si continua a vivere. Quando ero ragazzo, giovane, era molto diverso, perchè era assolutamente non immaginabile che la sfera privata e la sfera pubblica potessero interferire tra loro. Avvenne che io chiedessi consiglio ad un professore della classe in cui mi trovavo, era l'unica cosa che potessi fare. Siccome allora ero cattolico , ora non lo sono più, era prassi che ci si rivolgesse ad un prete di fiducia. Nel mio caso mi sono rivolto a don Luigi Benedetti che era quello che poi ha gestito la basilica di Santa Maria Maggiore per molti anni, lo scelsi perché lo conoscevo e perché i miei genitori mi avevano mandato a fare cresima e comunione da lui, perché in casa mia in quanto famiglia borghese si faceva così. Quando mi sono trovato di fronte al problema mio di sapere: chi ero, cosa stavo per fare, cosa volevo fare. Ho agito così. Lui l'unica cosa che ha fatto (in realtà ha fatto una cosa che non era poi tanto sbagliata), mi ha mandato da uno psichiatra. Il quale mi ha fatto fare tutti i testi di Rorschach. Risultato è che questo dottore era uno psichiatra o uno psicologo, non so quale qualifica potergli dare, del ministero dei trasporti. Sono andato lì e sono uscito che tremavo, perché chiaramente la cosa mi aveva sconvolto. Tutto quello che avevo capito è che ero matto, in buona compagnia, ma matto, me lo aveva detto il medico. Per il mio rapporto fra privato e pubblico ho dovuto trovare la forza e l'ho trovata. Ho avuto un bravo professore di filosofia e storia al liceo che faceva parte della prima consulta tra quelli che hanno scritto la Costituzione. Persona strana, ma molto brava, non abbiamo mai parlato di questo, ma mi ha formato a diventare più forte verso l'esterno, ad aprirmi con chi stava in classe con me, tutti quelli che avevano avuto gli stessi imprinting miei. Persone che non dico frequento di persona, ma siamo in una chat e ci si parla, ci si litiga, ci si consiglia musica. Dopo viene il futuro che è sempre stato un continum tra affermare se stessi e nello stesso tempo non scoprirsi in modo inutile. Dover valutare ogni volta se lasciar capire di sé perché conveniva, oppure era indifferente, oppure velati/coperti e allineati perchè rischiavi di perdere un'amicizia importante, un contatto importante anche di lavoro. La mia scelta di lavoro per fortuna è stata strana, perché ho interrotto gli studi di chimica avendo dato tutti i trenta esami di chimica e non la laurea. La laurea che avrebbe dovuto riguardare l'intelligenza artificiale, anche se non c'erano ancora i computer. Una bella tesi, però non l'ho fatta, perché ho aperto radio radicale. Trent'anni di lavoro, trent'anni piacevoli. Mai avuti problemi sul lavoro, sì in certi casi era quasi un punto di vantaggio. Altri no, la gente resta quella che è anche se lavora a radio radicale . Tipo mettere sul dekstop dei primi computer delle foto, tutti avevano le foto di una ragazza procace ed io avevo quella di un uomo procace. Ridendo, però mi facevano capire che ero strano, eppure eravamo a radio Radicale. Non tutti. Alcuni, perché non c'è un limite alla stupidità umana, secondo me. Dopodiché la mia strada è proseguita lì, anche come carriera politica, brevissima. Il primo comizio l'ho fatto sostituendo Marco Pannella nella piazza di Potenza. Inizia con un: “io sono un omosessuale”, questo nel 1976; la piazza è rimasta attonita, però poi alla fine abbiamo raccolto le firme che ci servivano. Era importante perché dovevamo presentare le liste in tutta Italia per poter avere accesso a quella percentuale che poi ci avrebbe permesso d'ottenere i primi quattro deputati. Il quorum è scattato su Roma, è scattato perché eravamo presenti in tutta Italia, allora c'era una legge che prevedeva che si dovevano raccogliere le firme alla tornata precedente. Nel 1972 quelli che allora si chiamavano “democrazia proletaria” perse un milione di voti alle elezioni, perchè non scattò il quorum da nessuna parte e non avevano fatto tutte le province.
Quanto alla domanda. Nel futuro non lo so, ma ci devono solo provare a mettere in dubbio che io sia una persona identica a tutti gli altri, non superiore, ma certamente non inferiore.
2.Come attivista si sente mai come la pioggia dentro la terra. Una terra, a volte, già fertile, spesso arida. Una terra fatta di sguardi profondi ed amici sinceri. Una terra che talvolta nega diritti acquisiti, come nel caso dell’impugnazione di 33 atti di nascita da parte della procura di Padova riguardante bambini figli di famiglie arcobaleno, ad altrettante ragioni. Una galleria di ritratti, di vissuti, di sentire capace di battere ingiustizie, ignoranza e pregiudizi: uguali nella differenza, differenti nell’uguaglianza? Ci sono strutture politiche, giudiziarie che impediscono che si vada a meta. Sembra sempre di essere arrivati e poi non lo si è. C'è qualcuno che conoscendo meglio la regola riesce ad impedirtelo. Successe nel 2016 con il matrimonio egualitario, successe questo, una forza politica nuova che non conosceva gli inghippi possibili è stata messa nella condizione di votare contro una battaglia che sosteneva. Sto parlando del movimento5stelle, allora furono fregati da una cosa banalissima: durante la discussione che doveva essere breve si era cercato di sbrigare la questione (anche se non si capisce, perché ci si debba sbrigare su certe cose, si potrebbe andare avanti anche quindi giorni in più), in sostanza è stata inserita una clausola che si chiamava “canguro” che comportava il fatto che se tu eri contro il canguro non potevi accettarlo, anche se ti serviva per ottenere la legge. C’era Airola che guidava in quel momento la discussione alla Camera dove si è impantanato tutto. Risultato? Solito discorso che si presenta in continuazione. Lo stesso discorso di Marino che dà il via libera a poter registrare i matrimoni gay prima che ci fosse la legge, adesso di nuovo i sindaci che fanno qualcosa in più e debbono boicottarla. Il nostro grosso problema iniziale è una marea di leggi che si sovrastano. Sempre una che al momento giusto sovrasta l'altra, se la conosci e sei un bravo Azzeccagarbugli hai la meglio. Adesso il movimento5stelle aveva all'interno dei candidati per le Europee scelti dalla base che erano già stati presenti: Marrazzo e Zela. Sono stati votati per poter andare alle europee in due livelli, un livello locale Lazio e un livello superiore Italia-centrale. Hanno superato quello del Lazio, però quando sono andati ad aprire quello dell'Italia-centrale loro non c'erano più e perché? Perché si erano una volta presentati come partito gay e il partito gay secondo le leggi interne del partito 5stelle è un altro partito. Io rifiuto questa cosa, abbiamo fatto tutto il possibile, ma non è stato possibile, forse saranno candidati o forse no, ma non credo. Ho votato oggi, c'erano altre persone, c'era la Morace, c'erano queste persone.. interessantissime, valide. Resta il fatto che due esponenti che si erano giocati la loro autostima non ci saranno, questo è stato fatto notare alla dirigenza. Questo è dovuto con tutta probabilità a qualcuno che ha deciso che questa volta con i gay è meglio che no. E' ridicolo, se ti piace una persona la metti, se poi è votata dalla base, dici che la base che sceglie.
3.Le espressioni del coraggio umano vengono associate a caratteristiche del mondo animale: “ha il ruggito del leone”, “l’incornata del toro”, perché nell’essere coraggioso c’è qualcosa d’istintivo. Uno studente davanti ad un carro armato in piazza Tienamen, una donna che sorvola l’Atlantico. Una conquista ha bisogno di essere generata e l’evento coraggioso è il miglior fecondatore. Come la comunità LGBTQI affronta e incoraggia l'azione rispetto a certe tematiche e problematiche che si sono poste in questi ultimi anni ? Tipo il matrimonio, l’adozione e in definitiva il diritto di parità di un individuo lgtbq+?
Tra coraggio e audacia c'è una bella differenza. Audaci sono quelli che rompono le situazioni e ottengono determinate cose imprevedibili. Audace è stato DJ Fabo quando ha ottenuto di poter morire, soffrendo in modo indicibile. La stessa cosa all'interno del movimento LGBT, se posso evito di chiamare con sigle, perchè sono spesso escludenti, mai includenti totalmente, si tratta di vedere ciò che è produttivo da’ ciò che è riconoscibile. Un conto voglio dire è andare a finire sul giornale “vedi la battaglia: l'ho fatta”e un conto è ottenere che la legge venga cambiata. Tutto rientra nel nostro rapporto con le leggi attuali. Il movimento lgbt ha la sgradevole caratteristica che preferisce apparire. Faccio un esempio, mi occupo di una cosa che riguarda Karl Heinrich Ulrichs la prima persona che ha fatto coming out al mondo, era il 1865.
Consoli ha trovato la sua tomba all'Aquila e io mi sono preso l'incarico di andare su a ricordarlo ogni anno. L'anno prossimo è un anno importantissimo, perché sono 200 anni dalla nascita. Ulrichs si fece bandire dalla Prussia perché all'art.175 si prevedeva la pena di morte per gli omosessuali in Germania, si trasferì nel sud Italia, Paese libero, poi all'Aquila dove morì. Questa persona è importante per la comunità lgbt, la quale non lo riconosce molto, di più all'estero. Raggiungere degli obiettivi si può solo se hai una strategia e se sei audace, rischi del tuo nei limiti della legge, da non rimetterci la pelle. Rischiando qualcosa di tuo, quindi che ne so un posto di lavoro, le persone che fanno questo sono rarissime. Io non sono di quelle tra l'altro. Sono in questi casi si ottengono cose eccezionali. Tutte le altre volte si media e alla fine la mediazione è così a ribasso che fa dire stavamo meglio prima. Molti sono contentissimi perché si sono potuti sposare, in realtà non ti sei potuto sposare, ti sei potuto “unire” sei in una formazione sociale specifica, non sei in un matrimonio. Io sinceramente sono molto pessimista e molto ottimista, perché prima o poi arriva qualcuno che diventa o nasce audace e cambia le cose
4.Lei è stato tra i fondatori di radio Radicale. Come ricorda la sua esperienza in radio? Com’era vista sessant’anni fa l’omosessualità in Italia? A radioradicale ho inaugurato con Alba e altri compagni Gay una trasmissione di due ore al giorno, 5 volte a settimana, in cui si usava per la prima volta un linguaggio esplicito e chiaro, si leggevano brani di scrittori Gay, dicendolo. E si usava la musica da Lou Reed agli Squallor come mezzo per attirare pubblico. Alcuni programmisti RAI ci seguivano e copiavano. Lì inventai le interviste per strada da far ascoltare subito dopo averle raccolte. Rr è dell'aprile 1976, 48 anni fa. La situazione nel decennio precedente la conosco solo dalla parte maschile. Era difficilissima, connessa con esperienze di violenza e sopraffazione. All'ordine del giorno gli Omocidi come li chiamò poi Massimo Consoli, e parzialmente debellati con l'aiuto di un dirigente di polizia che si mise a disposizione dei Gay: Nicola Calipari, lo stesso di Giuliana Sgrena in Iraq.
Nei 60 si parlava di "balletti verdi" e la percezione comune era di una omosessualità solo passiva, con Giò Stajano come esempio.
5.Cosa ricorda del suo coming out e del rapporto con la sua famiglia d’origine? Ci sono stati degli episodi particolari che le va di raccontare? Il mio coming out è avvenuto in 2 step.1960, a 19 anni, con i compagni dell'ultimo anno di liceo (siamo ancora amici e stiamo in una chat WA chiamata Augustei, sempre in meno. Il secondo step è avvenuto nel 1963. Un mio zio, dirigente Bankitalia, forse temendo per la carriera, mi fece seguire da un investigatore che mi sorprese a pagare...il vino su un barcone sul Tevere a 5 altri ragazzi come me, io avevo le 500 lire e loro no. Erano ragazzi di vita come me, andavamo la sera a viale delle magnolie al Pincio a rimorchiare e poi scendevano i nostri guadagni da prostituzione, insieme. Quella volta sul Tevere toccava a me. Mio zio mi chiamò a casa sua e mi informò che, se non volevo che i miei sapessero, dovevo avere rapporti 2 volte al giorno con una prostituta controllata dal dottore di famiglia, il dr. Vitetta. Io lo feci per quasi due mesi consecutivi. Nel frattempo, imparavo a nuotare e dimagrivo e facevo le prime esperienze passive, non avendo più l'energia per farlo la terza volta al giorno. Una sera tornando a casa mia madre mi affrontò: nonna ci ha detto tutto! NONNA?!? Sì, perché mio zio da buon taccagno di Bankitalia aveva chiesto metà dei soldi necessari a mia nonna, pensionata reversibile dello Stato. Presi un paio di slip e uscii di casa. Dopo 3 giorni i miei mi rintracciarlo nella casa di un compagno di liceo che mi aveva ospitato. Mi dissero di rientrare a casa e che quello era importante. Nel 1976 il mio nome uscì come candidato Gay nelle liste del PR. Mia madre scappò di casa brevemente, mio padre rimise le cose a posto sia per me che per mia madre e suo fratello che da allora non fu più gradito in casa.
Nessun commento:
Posta un commento